Aspettando Pirozzi: quel che resta del centrodestra dei Castelli romani guarda all'Eur

Pubblicato: Lunedì, 23 Ottobre 2017 - redazione politica

pirozzi sergio5ROMA (politica) - Domani l'atteso incontro del Salone delle Fontane dove il sindaco di Amatrice dovrebbe fare definitivamente luce sul suo futuro

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C'è inevitabile grande attesa per quello che domani pomeriggio all'Eur Sergio Pirozzi, allenatore di calcio ma soprattutto sindaco della martoriata Amatrice, avrà da dire al pubblico che verosimilmente affollerà il Salone delle fontane (LEGGI l'articolo del 20 ottobre). L'occasione dichiarata sarà quella della presentazione del suo libro, "La scossa dello scarpone", ma è ormai di dominio pubblico ed in questi giorni mai smentito che il primo cittadino amatriciano abbia in serbo ben altro annuncio da dare: quello della sua candidatura a presidente della Regione Lazio.

tecnocasa2In questi ultimi tre giorni la cosa ha preso corpo gonfiandosi e definendosi: Sergio Pirozzi finora non è intervenuto ufficialmente ma l'impressione, riportata da più parti, è che se l'ex allenatore del Trastevere (e tra le altre anche del Palestrina) veramente lancerà la sua candidatura lo farà attraverso una lista civica. Poi, a ruota, chi lo ama lo seguirà. Anche (e soprattutto) i partiti di centrodestra? Segnatamente: se Pirozzi si candida a sfidante di Nicola Zingaretti (e di Roberta Lombardi), cosa faranno Forza Italia (ed il capogruppo alla Pisana, Aurigemma, proprio ieri ha chiamato all'unità dello schieramento, LEGGI), Fratelli d'Italia, Noi con Salvini e la miriade di partitini e movimenti in cui si è spaccato l'ex Popolo della libertà?

AI CASTELLI ROMANI - A sud della Capitale, ai Castelli romani, il centrodestra governa solo a Monte Compatri. Altrove (vedi Lanuvio col sindaco-medico Luigi Galieti), al più si è dato alle liste civiche. L'unica amministrazione comunale che possa definirsi di centrodestra, dunque, è quella monticiana del sindaco Fabio D'Acuti: perse roccaforti storiche come Grottaferrata e, soprattutto, Marino (dove però resta fortissima l'influenza di Adriano Palozzi, unico esponente sovracomunale di centrodestra proveniente dai Castelli), quella che fu la grande macchina da guerra mossa in questi ultimi 23 anni all'ombra di Silvio Berlusconi, ha visto un'ampia maggioranza di sui esponenti confluire mano mano nel progetto di allargamento verso il centro-centrodestra del Pd. Sempre, ovviamente, all'insegna di un civismo mascherato.

Ancora da Monte Compatri, peraltro, non è certo un segreto il fatto che l'ex sindaco ed oggi presidente del Consiglio comunale Marco De Carolis possa essere interessato ad una candidatura per la Pisana in caso di effettiva discesa in campo di Pirozzi. In quel caso, si dice, già pronta sarebbe la contromossa da parte del centrosinistra zingarettiano.

E così, per essere più espliciti, e a titolo esemplificativo, a Frascati l'unica forza di centrodestra ancora attiva è quella che si riconosce nel consigliere comunale Mirko Fiasco: altre quote, dagli ex An Bernardo Iodice e Simone Carboni, agli ex FI Vincenzo Conte, Giuseppe Privitera e via dicendo si sono fusi al pastone di centrosinistra-centro-centrodestra che è arrivato al ballottaggio. Al governo cittadino spicca il nome della famiglia Gori (socialista di origine ma poi a lungo forzista), ma anche quello - ad esempio - del consigliere comunale Damiano Cimmino. Nella pangea vicina al Pd, tra gli altri, oltre ad alcuni degli elementi sopra citati, si sono strada facendo avvicinati molti altri, sempre provenienti da un centrodestra mai governativo.

Scenario molto simile a Grottaferrata, nella sostanza e nella pratica: al ballottaggio sono arrivati due grupponi misti e per scorgere qualcosa che assomigli ad un centrodestra indipendente dalle posizioni della squadra del sindaco Andreotti (che, solo a guardare il Consiglio, ha due elementi già visti insieme a Fontana come Francesca Maria Passini e soprattutto Marco Bosso, che fu anche assessore di Mauro Ghelfi) bisogna spostarsi fino alle posizioni dell'ex vicesindaco ed oggi consigliere di minoranza Gianluca Paolucci e dell'ex candidata sindaca di Fratelli d'Italia Moira Masi.

Più robusto il centrodestra di Marino che, uscito molto malconcio dalla triste vicenda Silvagni, vede oggi da una parte in Stefano Cecchi e dall'altra in Sabrina Minucci i due esponenti di spicco. Il primo ancora saldamente unito alla squadra del citato Palozzi. Pezzi di centrodestra anche ad Albano Laziale (su tutti Federica Nobilio, ex 5 stelle ed oggi colonna di Fratelli d'Italia con odore di candidatura alle Regionali), a Genzano (Fabio Papalia): altrove, come ad esempio a Ciampino, esperienze di provata provenienza di centrodestra hanno prodotto progetti civici come quello di Ivan Boccali con Gente Libera.

Inutile parlare di Rocca di Papa, terra di vera deriva politica destinata ad un lungo, lunghissimo periodo di decantazione, amministrata da un sindaco proveniente dal Popolo delle libertà, sostenuto da un gruppone eterogeneo e da subito (anzi da prima dell'elezione) in affari politici con parte del Pd...

A cercare bene, verosimilmente, altri pezzi "sciolti" di centrodestra in giro per i Castelli romani si ritrovano.

Due di conseguenza la questioni: come vedono oggi questi gruppi l'eventuale candidatura (innegabilmente forte) di Sergio Pirozzi? E ancora: quanti dei citati, potrebbero confluire nello squadrone a sostegno di Pirozzi come candidati consiglieri regionali? Quanti, soprattutto, visto uno scenario di oggettiva devastazione per il centrodestra castellano, scenderebbero in campo per conquistare effettivamente un posto alla Pisana?

E infine: quanti di coloro che oggi hanno rinnegato la vecchia appartenenza, saranno pronti a resistere al richiamo di un'eventuale candidatura forte?

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Commenti  

# Marcantonio Cervini 2017-10-30 19:21
Da Palozzi a Pirozzi ! Un figurone !
E' proprio così difficile trovare qualcuno di presentabile ?
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