Rocca di Papa, Boccia: “Prendo atto delle scuse, ma troppi insulti e mancanze di rispetto”
Pubblicato: Mercoledì, 02 Settembre 2020 - Redazione politicaROCCA DI PAPA (politica) - L'ex sindaco invita tutti ad una maggiore sobrietà
ilmamilio.it - nota stampa
Da Pasquale Boccia riceviamo e pubblichiamo.
“Prendo atto delle scuse, al tempo stesso stigmatizzo un clima in cui purtroppo è la mancanza di rispetto e la sotto cultura dell’insulto ad essere prevalente. Chiunque deve saper contare fino a dieci prima di agire e rispondere delle proprie azioni!
Allora bisogna riscoprire il valore della responsabilità personale e politica, comprendere che se si fanno questi errori probabilmente non si è in grado di svolgere un ruolo pubblico che necessita della capacità di essere sobri e di sapersi controllare anche nei momenti di difficoltà.
Il cittadino che intende impegnarsi in politica deve tornare ad essere un esempio civico, operare sempre a favore e mai contro, avendo rispetto per il proprio avversario se si vuole, una volta eletto, rappresentare l’intera cittadinanza senza distinzioni di parte.
Un nostro concittadino mi scrive:
"Pasquale, sinceramente non mi riconosco con il modo di fare politica dei giorni nostri, i social sono un grande mezzo di comunicazione ma bisogna saperli usare nel modo giusto, la politica si fa tra la gente non nelle piazze virtuali, in tanti ormai credono che il fare politica significhi denigrare e gettare fango sull'avversario di turno ".
Niente di più saggio, niente di più vero.
La Politica, quella con la P maiuscola, significa dare stimoli di partecipazione, trasmettere fiducia ai cittadini ma anche e sopratutto farsi carico della responsabilità di costruire il pavimento sociale su cui far cementare una comunità. Agire diversamente significa distruggere e frammentare una città con le sue relazioni sociali. Mi auguro che in seguito a questo episodio infelice, si impari l’importante regola che la Politica si fa sulla concretezza, non sull’attacco. Perché alla fine, a rimetterci, è la nostra amata città (e quindi tutti noi!).
Riflettiamoci!”.