Quindici scosse di terremoto in 24 ore, il Vulcano Laziale dice ancora una volta: "Sono sveglio, eccome!"

Pubblicato: Domenica, 30 Agosto 2020 - Marco Caroni

vulcano laziale3 ilmamilioROCCA PRIORA (attualità) - Il massimo evento da 3.0 ma nel giugno 2019 la scossa da 3.6 aprì una lunga serie nella zona di Colonna-Valle Martella

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Quindici scosse di terremoto in rapida sequenza, dalle 14 di venerdì 28 agosto alle 13,36 di ieri, sabato 29 agosto e poi - finora - il silenzio.

Il Vulcano Laziale, gigante tutt'altro che dormiente, torna a lanciare il proprio grido: sono sveglio, eccome!

Un vulcano, grande quanto l'Etna se non di più, che nella notte dei tempi ebbe la forza di modellare e creare le pianure tra le quali si trova ancora oggi: quella romana e quella pontina. Un edificio originario che secondo gli esperti, arrivava a superare anche i 3 mila metri: oggi sfiora i mille metri col Maschio delle Faete (956) e con Monte Cavo (949), entrambi nel territorio comunale di Rocca di Papa.acea2 ilmamilio

banner croce ilmamilioEbbene, da decenni il Vulcano Laziale - che ospita tutti i Castelli romani, alle sue pendici e nei suoi punti pià elevati (il Comune a più alta quota, 768 metri sul livello del mare, è Rocca Priora) - è un osservato molto speciale da parte degli studio dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Senz'altro per la sua vicinanza a Roma ma anche per la sua storiografia, le sue dimensioni, il suo attivismo.calcagni banner roccadipapa ilmamilio

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La prima scossa di quest'ultima serie è stata quella delle ore 14 di venerdì 28 agosto 2020, con magnitudo 3.0: una scossa ben avvertita da tutta la popolazione castellana e fino alla periferia romana. L'epicentro, praticamente lo stesso per tutte e 15 le scosse fin qui registrato, è stato localizzato tra il Vivaro e la Doganella, nei pressi del bosco del Cerquone, tra i territori comunali di Rocca Priora e Lariano.tomasi

Due località castellane che in questi giorni sono apparse piuttosto spesso nell'elenco degli eventi registrato dall'INGV.

Tra le 14 scosse successive a quella d'apertura, 6 hanno fatto registrare una magnitudo superiore al 2, compresa tra 2.1 e 2.8. Ed alcune di queste scosse sono state ancora nettamente avvertite.

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In realtà il Vulcano Laziale aveva dato grandi segni di vitalità anche 14 mesi fa: il 23 giugno 2019 una forte scossa di magnitudo 3.6 rese agitata la serata dei cittadini dei Castelli e di gran parte di Roma. In quel caso ad attivarsi era stato un ipocentro compreso tra Colonna (la cui chiesa parrocchiale riportò seri danni al campanile), Valle Martella e Zagarolo, nella periferia sud-est di Roma. Un evento al quale ne seguirono, nel corso del mesi successivi, almeno altri 20, seppur tutti di intensità inferiore.

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Tutti inconfutabili segnali della attività del gigante che non dorme ma che è invece molto attivo.

Un vulcano che non provoca solo terremoti dati appunti dal presupposto rigonfiamento del suo edificio ma che si fa sentire anche e soprattutto per la forte presenza di gas (radon compreso) nel sottosuolo. Non rari sono episodi di perforzazione di sacche di anidride solforosa ed altri gas di origine chiaramente vulcanica.

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In una intervista esclusiva a ilmamilio.it, nel 2016, la ricercatrice dell'INGV e direttrice del museo Geofisico di Rocca di Papa, Giuliana D'Addezio, disse che "quello che abbiamo notato in questi ultimi anni è un certo sollevamento dei terreni, parliamo di qualche millimetro all'anno, un fenomeno che può essere provocato dal graduale riempimento della camera magmatica".

Un vulcano il cui ciclo vitale è stato stimato in 38-40mila anni e che, a livello di massicce emissioni di magma, è in quiescienza da circa 35mila anni.

Terremoti, gas, sollevamento del terreno e fonti di acque minerali ed anche sulfuree, testimoniano la vitalità del nostro vulcano. Che bisogna rispettare e conoscere.

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