STORIE - Il Convento Sant'Angelo a Valmontone: da Mercurio San Michele Arcangelo

Pubblicato: Lunedì, 10 Agosto 2020 - Giulia Bertotto

VALMONTONE (attualità) - Nella prima metà del XIII secolo la struttura divenne un convento franscescano, intitolata a San Michele Arcangelo

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Il fascino del Convento di Sant'Angelo di Valmontone sta nella stratificazione storica e culturale che lo contraddistingue. Su quello che in epoca cristiana diventerà il Colle Sant'Angelo, infatti, nel V secolo, pare vi fosse un antico tempio pagano, dedicato al dio Mercurio.

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Nell'VIII secolo la chiesa costruita sui resti del vecchio culto, dall'ordine benedettimo, venne dedicata a San Zosimo, 41esimo Papa della chiesa cattolica. Di lui non sappiamo molto fino all'elezione al soglio pontificio e anche l'agiografia è scarsa. Il colle fu luogo di pellegrinaggio perché la tradizione vuole che al suo interno si conservi un dito di Sant'Antonio da Padova.

Nella prima metà del XIII secolo la struttura divenne un convento franscescano, intitolata a San Michele Arcangelo. Da questo momento il colle venne chiamato Colle Sant'Angelo.

Dunque il colle da cui si venerava il protettore dei commerci, del profitto e del mercato, Mercurio, viene dedicato all'angelo che combatte nelle milizie del bene.

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Eppure fu proprio la guerra, stavolta quella fisica e terrena, a radere al suolo il sacro edificio. Infatti, durante la seconda guerra mondiale la protezione dell'arcangelo non bastò e il convento dovette quasi essere ricostuito del tutto. Nel 1953 l'architetto Pietro Vespasiani si occupò dela ristrutturazione, in una posizione diversa da quella francescana e apportò modifiche cher esero più luminosa la chiesa. Anche l'epoca napoleonica non era stata facile, i monaci erano stati cacciati e  durante l'unificazione dell'Italia le leggi anticlericali furono dure con gli ecclesiastici. Nel periodo napoleonico, molti dei regni italiani furono trasformati in stati satellite della Francia e i loro sovrani vennero deposti. Affermando i principi della Rivoluzione francese, vennero abolite prerogative tanto del clero che della nobiltà.

Oggi le parti più antiche ancora conservate sono costituite da uno splendido ciclo di pitture che rappresentano la vita di San Francesco e il chiostro affrescato nel Seicento, da un autore sconosciuto. Un punto di riferimento culturale e spirituale per i cittadini di Valmontone.

La chiesa con il convento di Sant'Angelo continua la sua lotta contro il tempo.