Civitella San Paolo: storia travagliata del suo castello invisibile

Pubblicato: Domenica, 09 Agosto 2020 - Giulia Bertotto

CIVITELLA SAN PAOLO (attualità) - Il magnifico Castello Abbaziale sorge ad altezza collinare, in una posizione strategica di controllo della valle del Tevere

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Gli studiosi avanzano due teorie sull'origine di Civitella San Paolo. Una è di tipo migratorio, e una di natura federale: dunque forse i primi insediamenti erano costituiti dai cittadini di Capena, che tra IV e V secolo abbandonarono la città sotto assedio delle invasioni romane, oppure, stando alla seconda ipotesi, era una delle sette città federate con Capena. In ogni caso la prima attestazione ufficiale del suo statuto urbano si trova in una bolla papale di Gregorio VII, del 14 marzo 1081; quando i monaci di San Paolo ricevettero dal pontefice il territorio di Civitella San Paolo. Civitas de Collinis costituiva nell'altro Medioevo uno dei possedimenti della della Basilica San Paolo fuori le mura. Diverse famiglie di Roma, Cena, Orsini, Savelli e Colonna si contesero la fortezza. Con la rivoluzione francese i beni ecclesiastici vennero trasformati in beni nazionali attraverso il “decreto di secolarizzazione" del 1789, e durante il periodo della Repubblica Romana il monastero perse ogni diritto di proprietà sul feudo Collinense.


Il magnifico Castello Abbaziale sorge ad altezza collinare, in una posizione strategica di controllo della valle del Tevere. Come detto, il Monastero di San Paolo era sotto la protezione dello Stato Pontificio, quindi la merlatura del castello è guelfa, diversa da quella ghibellina (a coda di rondine). È probabile che in origine (X - XI secolo) vi fosse soltanto una torre, edificata in un punto ottimale per svolgere funzioni di vedetta e di vigilanza sui traffici fluviali, sul transito di eserciti nemici, di merci o di bestiame lungo la via Tiberina. La fortezza fu opera della fu costruito dalla famiglia Cenci, in seguito il fossato e il ponte levatoio vennero aggiunti dai monaci di San Paolo.

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I massicci merli rettangolari hanno una distanza l’uno dall’altro sufficiente a permettere il lancio di sassi e frecce e lo scarico di olio bollente sui nemici assedianti. Tra i merli, alternativamente, sono presenti feritoie a carattere difensivo e offensivo, utili per vedere senza essere visti. Infatti il castello, è visibile esclusivamente dal versante sabino. Come una sorta di magia prospettica si nasconde a nemici e invasori.

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Tra il 1802 ed il 1803 la Comunità che contava 600 abitanti, già decimata dalla carestia che si era abbattuta su tutto lo Stato della Chiesa, fu duramente colpita da un'epidemia di febbre tifoide che falciò la popolazione, tanto che morirono due medici e centoventi persone.

Nel 1996 l'Abbazia di San Paolo ha definitivamente ceduto il castello, dopo un possesso millenario, ed è oggi di proprietà del Comune. Il motto della città è “Borgo Medievale nella valle del Tevere”.