Lingottini Italia '90, Santarelli scrive a Colizza: "Vanno messi nel museo cittadino"

Pubblicato: Venerdì, 07 Agosto 2020 - redazione attualità

MARINO (attualità) - L'ex sindaco torna sul tema del momento e racconta la sua verità

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Da Giulio Santarelli, ex sindaco di Marino, riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera inviata al sindaco Carlo Colizza.

"Il Messaggero di oggi 6 agosto pubblica l’articolo di Enrico Valentini con il titolo “Marino, ritrovato il tesoro dei mondiali”.

Ritengo opportuno, nella mia qualità di sindaco dell’epoca, integrare il racconto che il giornalista ti attribuisce e avanzare proposte sulla utilizzazione dei lingottini dedicati ai calciatori e allo staff tecnico e dirigenziale della Nazionale.

A me e al segretario comunale dell’epoca, dott. Ugo Piccinni, che prese in carico le chiavi della cassetta di sicurezza della banca, non è mai venuta a mancare la certezza della custodia di quei lingottini d’oro da 25 grammi ciascuno.

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Recentemente la questione è stata da me ricordata nel corso di una intervista radiofonica con Stefano Polli.

Due cose mi preme sottolineare.

La prima riguarda il mio comportamento volto a garantire la conservazione dei lingottini. La chiave della cassetta di sicurezza non venne conservata da me né dall’assessore allo sport, ma consegnata al segretario comunale, cioè al funzionario più alto in grado del comune che rappresenta la continuità amministrativa.

La seconda riguarda l’impiego e l’uso che può essere fatto oggi dei lingottini. Questa definizione puramente commerciale e utilitaristica, da te usata nel colloquio con Enrico Valentini , ritengo debba essere abbandonata ed essere sostituita da quella propria riguardante il valore “simbolico”, culturale e storico degli oggetti e al loro valore immateriale senza guardare al ricavato di una possibile asta.

Il termine “tesoretto” è improprio. Così come il termine “ritrovato”.

Profittare invece del fatto che il rifiuto di Azeglio Vicini C.T. della Nazionale, che invitato nella sede comunale con i calciatori e lo staff tecnico e dirigenziale della Nazionale per la consegna dei lingottini d’oro dedicati a ciascuno e la sua pretesa di ritenere che la cerimonia si sarebbe dovuta svolgere allo stadio, venne da me respinta senza se e senza ma: la sede deputata per la premiazione era il palazzo comunale e non lo stadio.

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Al persistente rifiuto del C.T. la mia risposta ferma e risoluta non poteva che essere improntata alla tutela istituzionale della città rappresentata dalla sede comunale e che il rifiuto era da me considerato uno sgarbo che mi avrebbe indotto ad annullare la cerimonia di consegna dei lingottini.

Un grande gesto di dignità istituzionale e di tutela della città di Marino e dei cittadini che avevano accolto e seguito la nazionale nei 25 giorni di permanenza a Marino.

Perciò ritengo si debba abbandonare ogni proposito merceologico.

I lingottini sono rimasti a Marino non per il loro valore materiale, ma per la difesa del principio della tutela della massima istituzione cittadina.

50 lingottini, gli articoli dei giornali italiani e mondiali, le foto di quell’evento possono e debbono trovare collocazione nel museo comunale e rappresentare una attrazione turistica per la città.

Credo che un lascito così significativo non si riscontra in nessuna città del mondo ove sono stati giocati i campionati di calcio.

Marino dedicandogli un apposito spazio nel museo con una teca blindata, rappresenterebbe una novità e una attrattiva mondiale assoluta per il suo valore culturale e storico e per le potenziali masse di appassionati di calcio e per l’apporto anche di carattere economico e turistico superiore e proiettato nel tempo rispetto al ricavato di una vendita.

Voglio sperare di trovare la necessaria condivisione sul valore storico, culturale e turistico dei lingotti dedicati ai singoli protagonisti dell’avventura mondiale del 1990.

Cordiali saluti, Giulio Santarelli".