Censis lancia allarme: 2,1 milioni di italiani a rischio povertà assoluta

Pubblicato: Giovedì, 30 Luglio 2020 - redazione attualità

In Italia prevale l'odio sociale, Censis: "I cittadini hanno paura ...ROMA (attualità) - Ancora più drammatica la situazione fra le persone con un'età compresa fra i 18 e i 34 anni

ilmamilio.it

Nel 2019, secondo il rapporto di Censis e Confcooperative, "le persone in povertà assoluta erano 4,6 milioni, di cui il 40,5% residente nelle regioni settentrionali e il 45,1% nel Mezzogiorno. Tra gli individui assolutamente poveri, uno su quattro erano minori (1,14 milioni di persone), mentre gli stranieri quasi uno su tre (1,4 milioni). Le persone senza fissa dimora erano stimate in 112mila, ma l'area dell'indigenza che faceva ricorso agli aiuti alimentari arrivava a comprendere 2,7 milioni di persone".

veleno frascati banner ilmamilio

Durante i mesi di stretto lockdown, "15 italiani su 100 hanno visto ridursi il reddito del proprio nucleo familiare più del 50%, mentre altri 18 italiani su 100 hanno subito una contrazione compresa fra il 25 e il 50% del reddito, per un totale di 33 italiani su 100 con un reddito ridotto almeno di un quarto. Ancora più drammatica la situazione fra le persone con un'età compresa fra i 18 e i 34 anni, per le quali il peggioramento inatteso delle propria situazione economica ha riguardato 41 individui su 100".

La metà degli italiani (50,8%) "ha sperimentato un'improvvisa caduta delle proprie disponibilità economiche, con punte del 60% fra i giovani, del 69,4% fra gli occupati a tempo determinato, del 78,7% fra gli imprenditori e i liberi professionisti. La percentuale fra gli occupati a tempo indeterminato ha raggiunto il 58,3%".

sportage3 ilmamilio

Le attese degli italiani sul proprio reddito familiare, per i prossimi 12 mesi, "assumono in ogni caso una connotazione tendenzialmente negativa. Se il 49,2% prevede una sostanziale invarianza del reddito rispetto a quello precedente il Covid, il 47% considera probabile una contrazione (per il 7% superiore al 50%) e solo il 3,8% prevede un aumento".

Fra i giovani "le attese negative salgono al 51,9%, mentre per le persone con un'età fra i 35 e i 44 anni la riduzione del reddito appare probabile nel 53,2% dei casi. Per i lavoratori indipendenti e i liberi professionisti, la percentuale raggiunge il 72,1%".

Il 55% della popolazione "teme l'eventualità che si possano diffondere rabbia e odio sociale come conseguenze delle difficoltà economiche". Il 50% prevede un forte aumento della disoccupazione "e un numero crescente di persone costrette a dipendere da sussidi e sostegni da parte dello Stato, mentre il 33,9% teme che proprio l'intervento dello Stato possa essere insufficiente per la sanità e per le misure di contrasto alla povertà, alla disoccupazione e ad altre emergenze sociali".

Più concentrato sugli aspetti della sanità il 27,2% delle persone "che rimandano al rischio che il coronavirus possa ridurre l'attenzione rispetto ad altre patologie gravi, mentre il 25,5% teme di veder svanire i risparmi di una vita".