Roma, Rugby: Claudio Cerroni allenatore-giocatore per la neonata squadra Seniores dell’ASD Appia rugby

Pubblicato: Lunedì, 20 Luglio 2020 - Redazione sport

ROMA (sport) - Il tecnico frascatano affiancherà Eugenio D’Auria alla guida del Primo XV

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Abbiamo rivolto qualche domanda al tecnico frascatano che da molti anni segue il progetto dell’Appia rugby e che adesso si appresterà a seguire la neonata squadra Seniores.

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Da quanti anni segui il progetto dell’Appia rugby?

Praticamente da quando è nata la società, nell’Agosto del 2006, anno in cui dalla sinergia con la Porta Portese 2000 nacque la società dell’Appia rugby, Giulio Brescancin che era stato individuato come Dirigente Sportivo e con il quale avevo collaborato per due anni a Frascati, mi portò a vedere un campo nel Parco degli Acquedotti. In una cornice da favola, con lo sfondo delle rovine dell’Acquedotto, ci trovammo in un campo infestato dalle erbacce e dei pali a forma di “H” neanche l’ombra; mentre lo guardavo perplesso Giulio mi disse: “ecco il campo dell’Appia rugby”… poi con un po’ di fantasia mi descrisse quello che sarebbe avvenuto e a Settembre eravamo in campo, io seguivo i piccolini della U.11 con Tiziano Cella, giocando ancora a Frascati nel campionato di serie A avevo difficoltà, date le lunghe trasferte, a seguire in modo costante le partite dei più piccoli.

Dal 2006 sei quindi rimasto ininterrottamente all’Appia?

Non proprio, tornai una stagione a Frascati per allenare la U.18 (s.s. 2014-15), mi fermai poi un anno per la nascita di mia figlia Alice nella stagione 2017-18 e l’anno dopo andai alla Legio Invicta (stagione 2018-19), che era una Franchigia tra le Fiamme Oro e la Nuova Rugby Roma di Barillari, qui venni inserito nello staff della U.16 guidato da Daniele Forcucci ed ebbi modo di lavorare con il grande Massimo Mascioletti, direttore tecnico, che ringrazio per la serietà e professionalità; mi ha aiutato a riflettere su molti aspetti del rugby e mi ha fatto scoprire un modo nuovo di allenare. Sono quindi tornato all’Appia nella stagione 2019/2020, mi erano stati affidati 12 ragazzi tra U.18 e Prima Squadra, che giocavano in Franchigia con il Colleferro rugby. I numeri sono andati via via aumentando e alla fine con il Presidente, l’Avv. Massimiliano Scaringella, abbiamo iniziato a pensare che probabilmente si stessero creando i presupposti per dare vita ad una Prima Squadra dell’Appia rugby.

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Sarà la solita squadra che nasce con difficoltà e numeri bassi?

Ad oggi, con la ripresa post Covid, abbiamo avuto al campo, nelle varie sedute, 46 atleti che si sono allenati in piena estate, senza il piacere del contatto e con temperature proibitive. Credo che questo sia un buon viatico per la ripresa di fine agosto. Molti atleti hanno già giocato in C1 con il Colleferro, altri vengono da pregresse esperienze di squadre seniores di diversi livelli e alcuni ragazzi dell’Appia che avevano smesso dopo la U.18 sono tornati. Si tratta di un gruppo estremamente eterogeneo, ma con molti ragazzi che hanno un vissuto rugbistico di elevato interesse per affrontare una serie C.

A chi è stato affidato il progetto tecnico?

Il Direttore Tecnico delle categorie superiori, dalla U.14 alla Prima Squadra, è il navigato Eugenio D’Auria, che sarà anche coach della Prima Squadra coadiuvato da me, che lavorerò anche in modo specifico con gli avanti. A sostenere il nostro lavoro ci saranno anche Angelo Maugeri, che impegnato principalmente nelle categorie sottostanti si è messo parzialmente a disposizione anche del Primo XV, ed Emanuele Franchi, nella veste di preparatore atletico.

Quindi a 39 anni torni in campo nella doppia veste di allenatore e giocatore?

Non si tratta di una scelta ragionevole, allenarsi a 39 anni e con 20 kg in più, tra ragazzi di 18/20 anni è una cosa complessa. Sebbene gli anni e gli acciacchi restino immutati, i chili potrebbero diminuire con un po’ di impegno. Nella vita credo ci voglia un po’ di insana follia come nel “volo su Vienna” di D’Annunzio, c’è bisogno di fare cose oltre il freddo calcolo della ragionevolezza. Sono arrivato all’Appia quando è stata fondata, terminerò la mia esperienza da giocatore con la nascita della squadra Seniores, credo sia il necessario finale di un piccolo racconto, scritto ai bordi di un paesaggio bucolico dove termina il Parco degli Acquedotti, in cui è nato il sogno dell’Appia rugby.