L'anomalia democratica di Grottaferrata - di Dora Molo

Pubblicato: Sabato, 11 Luglio 2020 - Dora Molo

GROTTAFERRATA (politica) - Cronaca ed analisi di una vicenda che ha dell'incredibile. Eppure è tutto vero

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Una Democrazia che si rispetti e possa essere definita tale, necessita di due fattori determinanti: una maggioranza, conferita da un mandato popolare, che dovrebbe avere funzioni di governo, e una minoranza che, sempre su mandato, - in posizione chiaramente alternativa - popolare avrebbe il compito di svolgere funzioni di indirizzo e controllo e fare opposizione.

A Grottaferrata la democrazia è stata messa nel frullatore sparigliando completamente le regole.

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A tre anni dal suo insediamento, è rimasto al suo fianco, esclusivamente l’assessore Vergati, del quale non si è ancora compresa quale sia la sua funzione visto che, ormai, il processo in atto di deculturalizzazione di Grottaferrata è compiuto. La scomposta reazione della maggioranza attraverso un documento farneticante, contro il Partito Democratico, reo di essersi permesso di dire che il suo ruolo è quello di stare all’opposizione di questa amministrazione, fatto lapalissiano, ha scatenato nel Sindaco-re ire furibonde, poiché presumibilmente intollerante alle regole democratiche. Vogliamo parlare del documento "carta bianca" fatto firmare alla sua maggioranza lo scorso autunno?

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Incomprensibili restano a oggi le posizioni della Città al Governo. Se il Pd sin da subito, è stato fagocitato nelle spire andreottiane, per via delle sue pseudo simpatie tutte da dimostrare verso il partito di Zingaretti, l’atteggiamento passivo reverenziale delle dure e pure della Città al Governo, è un mistero che ha bisogno di essere studiato.

Un’opposizione che si rispetti, qualche domanda al sindaco-Re, dopo tutto ciò che di peggio è successo in questi tre anni, l’avrebbero quantomeno dovuta fare.

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A cominciare dal defenestramento di Mirko Di Bernardo, per fare spazio ad un’assessore fantasma e lasciare campo libero al "Cocco pensiero". Il passaggio all’opposizione di Veronica Pavani, L’atteggiamento ferocemente critico di Massimo Garavini, il sostegno al Sindaco da parte di Paolucci, candidato Sindaco di liste di chiara espressione della destra a Grottaferrata, le dimissioni dell’assessore Francesca Rocci seguite da comunicati di fuoco, che denunciavano la assoluta inadeguatezza del sindaco.

L'atteggiamento della consigliera da remoto Ines Scacchi, che ha mantenuto il seggio in Consiglio comunale, nonostante le rimarcate assenze in tutte le commissioni e in larghissima parte dei Consigli comunali. Per non parlare poi del vuoto assoluto di tutti gli assessorati, privi di qualsiasi iniziativa che giustifichi quantomeno gli emolumenti che gli vengono riconosciuti. Un elenco di questioni politiche, che avrebbero avuto la necessità di risposte.

E’ chiaro che chi ha avuto il mandato per rivolgere qualche domanda al sindaco-Re, si risparmia di svolgere la funzione per la quale è stato mandato dai cittadini in consiglio comunale, qualche domanda sorge spontanea.

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Commenti  

# noicheNON 2020-07-11 13:06
crediamo alle coincidenze e neppure al destino, scopriamo che a ilmamilio leggono i commenti anche se molti non vedono la luce ;-)
Tranquilli, non ci chiederemo i diritti di opinioni :lol:
Da prima della pandemia, abbiamo messo assieme moltissimi elementi per rendere concrete le ipotesi. C'è solo da unire i puntini numerati da 1 a ......
Nello stesso periodo 2019 sulla rete ammiraglia del biscione si facevano le prove di "tenptation island" in onda da luglio 2020
Redazione confessate :P nessuno di voi ha letto in queste associazioni di idee e finalità, una convergenza di momenti imperdibili tra eletti delegati e surrogati e la tv :oops:
Dopo le "prove" 2019 con gli epigoni di dx&sx, da giugno 2020 ogni ora, giorno e settimana si riuniscono con i partner, "a gettone bonus", intorno al falò per decidere se andare avanti o interrompere la loro storia pOLITICA :eek:
Una storia che non finirà, ci.sono gli € GOVERNO&UE
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# goodmorning 2020-07-13 06:19
grottaferrata
Che una delega non si nega a nessuno, a Grottaferrata ne hanno fatto una leggenda paesana
Si danno e si tolgono come le amicizie sui social
La redazione sa che le deleghe si decidono durante la campagna acquisti, fatta la squadra, ognuno per se
I delegati "veri" sono croce per eletti, surrogati e soprattutto per i nominati. I delegati "con gli attributi" sono "la croce" per quell'intercapedine burocratica creata negli anni
A sentire loro, i delegati non contano nulla
Al tempo delle grandi coalizioni, cencelli era la scappatoia
Al tempo dei reucci "marchesi del grillo conjio", sono solo dei danni collaterali
Se poi sono indicati da giovin signori del tempo delle mele, il risultato è già scritto: una partita di giro contabile
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