STORIE - L'antipapa Benedetto X: il fascino di una figura controversa
Pubblicato: Lunedì, 06 Luglio 2020 - Giulia BertottoFRASCATI (storie) - Appartenente alla famiglia dei Conti di Tuscolo, una delle più potenti del medioevo
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L'antipapa Benedetto X, al secolo Giovanni Mincio, proveniva dalla temuta famiglia dei Conti di Tuscolo. Il cardinale chiamato poi “Mincio” in modo dispregiativo venne eletto Papa nel conclave del 1058. Ma cos’è un antipapa? La Chiesa cattolica considera antipapa colui che sia stato eletto con procedimenti diversi dal diritto canonico e dunque da esso nonn rionosciuto.
Insomma un usurpatore dei poteri e delle prerogative uniche del Pontefice. Il primo antipapa fu Ippolito, un teologo e scrittore romano vissuto tra il II ed il III secolo.
I Conti di Tuscolo erano una potente famiglia baronale di Roma che condizionò l'urbe, lo Stato Pontificio e le dinamiche interne alla Chiesa cattolica, anche attraverso il papato di famiglia. La loro influenza fu capillare tra il X e il XII secolo in diverse zone del Lazio attuale. Da loro famiglia salirono al soglio pontificio numerosi papi e... antipapi. Alla loro famiglia vengono attribuiti alcuni stemmi araldici ancora esistenti nell'abbazia di San Nilo a Grottaferrata.
Esponenti di questa famiglia sono ad esempio Papa Giovanni XII, Giovanni XIX, e altri.
Un fenomeno storico e politico affascinante che riguarda figure avverse ma carismatiche, le quali si servono del potere spirituale per legittimare quello secolare e terreno. Tra le cause del declino della famiglia la battaglia di Prata Porci, dopo essersi schierata con l'imperatore che venne sconfitto.
Benedetto X fu eletto pontefice il 5 aprile del 1058 da una parte della nobiltà romana; ma il partito della riforma, capeggiato da Ildebrando di Soana (Papa gregorio VII) e da Pier Damiani, eletto il vescovo di Firenze, Gerardo, col nome di Niccolò II, lo costrinse a fuggire. Si arrese per non essere ucciso. Venne privato di ogni carisma nel clero, forse dal sinodo del Laterano1060 e morì confinato nella chiesa di S. Agnese a Roma nel 1074.
Fu così che si concluse in modo paradossale la sua parabola umana: morì proprio in un tempio sacro di quella Chiesa che con i suoi poteri aveva osteggiato e dissacrato.
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