Frascati, Lello Pagnozzi: "Ma quale stampella di Mastrosanti..."

Pubblicato: Giovedì, 25 Giugno 2020 - redazione politica

FRASCATI (politica) - Il consigliere di minoranza chiarisce

ilmamilio.it

Dal consigliere comunale Lello Pagnozzi (E ora Frascati) riceviamo e pubblichiamo.

"Egregio Direttore,

talvolta la sintesi giornalistica e la ricerca dell’effecacia nei titoli porta i lettori a farsi un’idea diversa dalla realtà. L’articolo di ieri sulla riunione del Consiglio comunale non sfugge a questa regola tanto che ho provato a chiamarla all’ora di cena, ma gli squilli non hanno avuto risposta né ho ricevuo chiamate finora. Le mando queste righe.

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Non sono una stampella della maggioranza: ho una concezione talmente autonoma e personale della politica anche a livello locale, che faccio molta fatica a ritovarmi in logiche di pregiudiziali schieramenti o di contrapposizioni viscerali, entrambi privi di concreti riferimenti amministrativi.

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Sono rimasto in Aula soltanto perché ero stato informato all’ultimo momento dall’interessato che avrebbe assicurato in ogni caso il  numero legale, rendendo così la mia presenza ininfluente.

Per intervenire e contestare le usuali affermazioni del sindaco, mi sono avvicinato al tavolo della presidenza dove mi è stato detto che potevo avere la parola oramai solo in dichiarazione di voto, cosa che ho appunto fatto e per correttezza formale ho partecipato a quella votazione, essendo - come già detto - il mio voto inutile per il numero legale.

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Sono troppi i mesi in cui ci dibattiamo in uno sterile e dispendioso braccio di ferro di origine personale che poco ha a che fare con gli interessi della città.

E il sindaco a giustificazione della insufficienza dell’azione Amministrativa tira sempre in ballo di volta in volta: chi c’era prima, chi ha amministrato finora Frascati; la slealtà di chi in consiglio è pronto a passare da una parte all’altra; l’ostruzionismo dell’opposizione; la inefficienza del personale dipendente; insomma colpa di tutti tranne che sua e della sua maggioranza (su questo con toni meno forti negli ultimi tempi e anche con qualche ammissione di errore).

Sul giudizio di chi c’era prima io concordo per molti aspetti, ben sapendo che in buona parte di quel prima l’attuale sindaco c’era e molti dei consiglieri, a partire da me, non c’erano.

Il giudizio su chi cambia casacca purtroppo è usato - magari non solo dal sindaco – come la famosa pelle e dopo quanto successo ieri sera il sindaco dovrebbe almeno abbassare i toni.

Infine vorrei sapere dal sindaco cosa dovrebbe fare l’opposizione  per soddisfare le sue attese: mantenergli il numero legale quando egli non è in grado di assicurarsi una maggioranza? Sottostare a tutte le imposizioni di date, orari, metodi di lavoro della maggioranza? Accettare a scatola chiusa senza nessuna possibilità di intervento, le decisioni e delibere imposte dalla maggioranza?

Se questa è la posizione del sindaco (comunque finora questo è stato il leitmotiv)  perché si lamenta se l’opposizione lascia l’aula? Dovrebbe essere contento se non altro per il risparmio di tempo! A meno che il problema non sia quello dell’incapacità di tenere insieme una maggioranza, dovendo ricorrere sempre ad aiuti esterni, e non ottenendoli, non si perita di colpevolizzare tutta la minoranza senza distinzione di posizioni, che possono essere diversificate non essendo l’espressione di un’unica concezione e cultura politica.

Per tornare al punto di partenza, come al gioco dell’oca che ben rappresenta le vicende del consiglio comunale, non ho l’abitudine di fare da stampella a qualcuno, essendo questa una funzione che non mi è mai appartenuta e non ho certo l’intenzione di iniziare ora".

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