Ci incontreremo ancora: addio a Vera Lynn, musa delle truppe brittaniche. Icona per Regine e band

Pubblicato: Lunedì, 22 Giugno 2020 - redazione attualità

veraLynn1 ilmamilioROMA (attualità) - La cantante che sostenne i combattenti in guerra se n'è andata pochi giorni fa a 103 anni. Citata dalla Regina Elisabetta poche settimane fa e presente in "The Wall" dei Pink Floyd

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C'è una bella storia, e l'ha raccontata qualche giorno fa repubblica.it, che ben incarna il significato che Vera Lynn ha avuto nella storia bellica europea, in quella britannica in particolare.

E c'è un'altra storia, celeberrima, che passa per le note di un cameo - eccezionale in intensità in potere evocativo - che i Pink Floyd (ma leggasi serenamente Roger Waters) vollero inserire nel loro caposaldo "The Wall", uno dei dischi cult più importanti dell'intero '900 (LEGGI "The Wall" ieri come oggi: quel muro lungo 40 anni, opera immortale capace di segnare tempi e generazioni).

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Vera Lynn se n'è andata il 18 giugno scorso, alla veneranda età di 103 dopo aver saputo dare il proprio contributo, non indifferente, al successo Alleato nella Seconda Guerra mondiale.

La sua voce mielosa, la sua immagine angelica, le sue note diffuse tra le truppe britanniche durante il conflitto seppero tenere alto l'umore dei combattendi proiettando la bella cantante inglese nell'olimpo degli dei vittoriosi.

"We will meet again", ci incontreremo ancora, è un mantra che la stessa regina Elisabetta (che stranamente a quei tempi non regnava ancora) ha voluto ripetere nel corso del suo discorso alla Nazione durante il coronavirus (LEGGI MEME - Il discorso della Regina Elisabetta ai suoi sudditi ). E "We will meet again", difatti, fu il mantra sotto forma di canzone che tenne in vita migliaia di soldati della corona portandoli per mano fino alla vittoria.

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Bella, si diceva, la storia che repubblica.it ha voluto raccontare ricordando il veterano Harry Shindler, ex combattente inglese in Italia, che proprio per dare ulteriore sostanza al contributo bellico della Lynn ricorda quanto quelle parole e quell'immagine furono di confonto e sprone alle truppe inglesi in occasione dello sbarco di Anzio.

Una bella parentesi che tira in ballo proprio Roger Waters, che nello sbarco di Anzio perse il padre, Eric Fletcher Waters: trauma infantile, permanente e prolungato, che segna la star inglese dando di fatto il sostrato sul quale fu ideato e prodotto "The Wall".

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Nel capolavoro dei Pink Floyd ecco che compare proprio il riferimento a Vera Lynn:

"Does anybody here remember Vera Lynn?
Remember how she said that
We would meet again
Some sunny day?
Vera, Vera
What has become of you
Does anybody else in here
Feel the way I do?"
I soldati tornano in Patria e riabbracciano le proprie famiglie ma Pinky - il protagonista che così tanto si sovrappone allo stesso Waters - non può riabbracciare il padre morto in Guerra. E sfila sconsolato e distaccato tra gli abbracci ed i baci degli altri.

Ecco: Vera Lynn ha saputo attraversare con la sua voce e la sua immagine la Guerra ed una fetta importante del XX e XXI secolo, segnando i giorni più difficili d'Europa, coprendo col suo volto il sangue dei caduti e donando speranza e coraggio ai combattenti.
E' proprio per questo che sì, è molto, molto probabile, che torneremo tutti ad incontrarci, un qualche giorno di sole...
Foto tratte dal web