Chikungunya, gli infetti salgono a 252. Ecdc: "Possibili altri casi"

Pubblicato: Giovedì, 12 Ottobre 2017 - Fabrizio Giusti

REGIONE LAZIO (cronaca) - da Roma ad Anzio fino ai Castelli Romani

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Sono 252 i casi di Chikungunya (il bilancio risale alla giornata di ieri), il virus trasmesso dalle zanzare tigre infette, nel Lazio. 197 sono residenti o riportano un soggiorno nel comune di Anzio. Tra questi, con tutta probabilità, le situazioni riscontrate nei Castelli Romani, come quella annunciata giorni fa dal Comune di Grottaferrata, quella del sospetto caso comunicato dal Comune di Marino o Ciampino, per i quali si è dato al via ad una serie di disinfestazioni nei territori. Dei restanti 55 casi, 50 sono residenti nella città di Roma e 5 nel comune di Latina.  "Le segnalazioni dei casi sospetti stanno diminuendo, così come è in diminuzione l'invio delle provette all'Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma", comunica in una nota la Regione Lazio.

"Si invitano i Comuni - prosegue la nota - a procedere alle disinfestazioni dando comunicazione alla cittadinanza degli orari e dei giorni degli interventi che vanno ripetuti. La Regione Lazio è ancora in attesa di conoscere il numero delle disinfestazioni effettuate da Roma Capitale nelle aree indicate. Si sottolinea infatti che la prevenzione, mediante l'azione di disinfestazione, è fondamentale per evitare l'ulteriore diffondersi del virus".  

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Il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) aveva segnalato che sono quattro i focolai autoctoni di Chikungunya che al momento stanno colpendo altrettante città italiane: Anzio, Latina, Roma nel Lazio e Guardavalle Marina in Calabria. "È probabile che nei prossimi mesi vengano rilevati altri casi in queste aree, complici condizioni climatiche ancora adatte alla zanzara, mentre è improbabile che arrivi in altri paesi europei, dove nelle prossime settimane le condizioni ambientali saranno più difficili per la zanzara A. albopictus", aveva affermato l'Ecdc, invitando gli stati membri dell'UE a considerare di adottare alcune misure per evitare la trasmissione del virus attraverso campioni umani (sangue e plasma), come l'escludere le donazioni di sangue da chi torna da un viaggio in Italia nelle aree colpite, monitorare i donatori attraverso il test degli acidi nucleici Nat nelle aree colpite, e interrompere temporaneamente le donazioni nelle aree colpite, in assenza di test autorizzati di screening sui donatori.

Prosegue quindi il monitoraggio di questa infezione che ancora non ha concluso la sua fase di diffusione, forse anche a causa delle temperature ancora tiepidi e miti.

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