Pd di Ciampino: “Trattative per nuovi assetti del potere durante l’emergenza. Città mortificata”
Pubblicato: Lunedì, 15 Giugno 2020 - Redazione politica
CIAMPINO (politica) - Il commento dei Dem, a seguito dell'annuncio della sindaca sulla nuova composizione della giunta
ilmamilio.it
Dal Partito Democratico di Ciampino riceviamo e pubblichiamo.
“Due settimane di trattative serrate per ridisegnare gli assetti del potere esecutivo di una città amministrata da solo un anno. Potrebbe essere sufficiente soltanto questa considerazione per rendere l’idea di quanto politicamente e amministrativamente inadeguata sia la maggioranza consiliare della nostra città.
Se poi si entra nel merito dei fatti, lo scenario appare ancor più a tinte fosche. Il risultato della fase di stallo durata circa quindici giorni, tra l’altro mentre la nostra nazione viveva il dramma di una emergenza sanitaria senza precedenti, è l’ennesima mortificazione al nostro territorio.
A pagarne il prezzo più alto, cittadini a parte (anche se su questo aspetto ci sarebbe da riflettere) è Massimo Grasso, l’amministratore che forse più di tutti ha profuso energie per risolvere qualche problema della città. Un paradosso reso ancora più evidente dal fatto che i vecchi assessori, fatta eccezione per lo stesso Grasso, sono stati confermati in blocco. Altre due settimane perse insomma, uno spettacolo triste al quale i cittadini in difficoltà economica hanno assistito con sempre maggiore stupore e indignazione. Intanto registriamo il fatto che la sindaca mentre da un lato scaricava Grasso, dall’altro ritrovava di colpo fiducia nell’assessore Muzi, che dopo aver preparato le condizioni di una ‘tempesta perfetta’, si accontenta di mantenere il privilegio di una poltrona anche se sotto la supervisione di tecnici chiamati da Roma. Morale della favola: al culmine di una trattativa snervante e inopportuna, considerato il momento storico nel quale si è articolata, il vero vincitore altro non è che il vice sindaco, il quale, celandosi dietro uno strategico silenzio, continua efficacemente a muovere i fili di una maggioranza i cui equilibri di potere si sono ben presto spostati a vantaggio di chi coltiva con nostalgia ideologie che la storia ha già inoppugnabilmente bocciato”.
