Fratelli d'Italia Frascati: "Maggioranza come "Miseria e nobiltà". Ma non finirà bene"

Pubblicato: Domenica, 14 Giugno 2020 - redazione politica

toto miseria nobilta ilmamilioFRASCATI (politica) - Il circolo cittadino commenta gli avvenimenti dell'ultimo Consiglio comunale

ilmamilio.it

Da Fratelli d'Italia Frascati riceviamo e pubblichiamo.

"Come non definire col titolo simile a quello della grande opera di Edoardo Scarpetta il finale da tragicommedia che sta attraversando la Maggioranza che governa la città di Frascati.

Quello squattrinato protagonista teatrale Felice, con un passato da 'sciupafemmine', separato dalla moglie Bettina, che viveva alla giornata lavorando come scrivano sotto il Teatro San Carlo di Napoli. Al quale si presenta la grande chance che condivide con coloro i quali utilizzavano l'abitazione occupata in comune: il figlio, la compagna, l'amico, la moglie di quest'ultimo e la loro figlia, cogliendo l’ipotesi grottesca di risolvere la vita grama scandita dalla cronica mancanza di cibo e soldi, che li espone alle pressanti richieste dei creditori e li costringe a dover dare in pegno indumenti e oggetti di vario genere per ottenere denaro per ripianare i debiti.

centro colline

Il quadro iniziale sembra, paro paro, quello della nostra Giunta ma è il finale che non coincide, come è apparso evidente nell’ultima seduta di Consiglio Comunale.

A Frascati non ci sarà un … tutto finisce bene e vissero felici e contenti. Perché i debiti e quindi la miseria rimangono e rimarranno mentre i personaggi della commedia, di nobiltà ne hanno mostrata poca nei loro interventi e comportamenti e da arena.brico ilmamilio

Seppure fossero stati un centinaio i concittadini che tra la visione in diretta streming e la presenza furori dell’aula consiliare avessero in totale assistito alla lunga pomeridiana, con coda notturna, del Consiglio dell’11 scorso, che sarebbero già molti rispetto al solito, di certo le valutazioni e considerazioni che hanno meditato sono state unanimi, almeno sull’incomprensibile atteggiamento di sfida a chi dovesse muovere il primo passo per far cadere l’Amministrazione, argomento topico rimpallato nei discorsi del sindaco e di altri personaggi della maggioranza o ormai ex maggioranza.

Un intreccio di giustificazioni che hanno solo confermato una certezza: Mastrosanti ha sempre un amo, anche se arrugginito, su cui attacca in extremis la sua figura sgualcita, sempre più ingombrante, sperando che non si spezzi perché sorregge una manica di miseri figuri che si augurano che l’amo legato all’ultimo filo trovato non si spezzi altrimenti non troveranno più spazio di ricollocazione in futuro altrove.

Eppure una soluzione c’è per fare la controprova. Se il primo cittadino e la sua truppa si ritengono di essere stati così bravi, come vanno strillando in Aula e fuori, facendo passare l’ordinaria Amministrazione per straordinaria e considerando quindi che sono solo quel centinaio e forse altrettanti ancora i cittadini che guardano alla politica frascatana, che timore ha, ed hanno, di ripresentarsi tutti uniti e compatti davanti all’elettorato, ignaro su chi ha ragione o chi dice la verità mettendo insieme, dal Sindaco fino all’ultimo Privitera sopraggiunto in soccorso, e non si ripresentano al giudizio dei cittadini? Visto che ormai non rappresentano di fatto più, e da tempo, la maggioranza di quelli amministrati.

Se degli aventi diritto al voto, circa 15.000, ne raccolgono e rappresentano oggi, tramite i consiglieri ed il sindaco attuali meno di 3.000, a fronte di 10.000 voti validi espressi nel 2017 oggi non hanno più di fatto una maggioranza così come rappresentata coi soli otto complessivamente (sindaco e consiglieri) rimasti.

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E quindi se hanno la presunzione di ritenersi la parte nobile della classe amministrativa, perché hanno ben governato, che timore hanno, stando tutti ancora insieme intorno allo stesso sindaco di essere rieletti perché giudicati favorevolmente dal popolo?

Ai miseri oppositori con l’aggiunta di quei quattro fuoriusciti dalla originaria maggioranza non resterà che ricomporre eventuali aggregazioni di liste contrapposte e rivelare ai cittadini entrambi, sia gli uscenti che i contrapposti o gli altri ancora, quelli rimasti fuori allora, in pubblica tenzone, chi e come rappresenta, compreso o incompreso, la miseria e la nobiltà politica di Frascati: facendosi tutti giudicare nuovamente dal popolo".