VIDEO - Ariccia, la demolizione di palazzine e villette sulla Via Nettunense. Si chiude una 'querelle' lunga 14 anni

Pubblicato: Martedì, 09 Giugno 2020 - redazione attualità

Ariccia - in totale 14 mostri di cemento che si trovavano in via Nettunense al km 8.500, nella lottizzazione denominata Ace-ex Jessica 90

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Questa mattina è iniziato il procedimento di demolizione delle palazzine e delle villette, in totale 14 mostri di cemento che si trovavano in via Nettunense al km 8.500, nella lottizzazione denominata Ace-ex Jessica 90 . Si è arrivati al procedimento di demolizione dopo una querelle durata circa 14 anni.

Tutto è partito con un'ordinanza dell'ufficio tecnico comunale di demolizione, la numero 214 del 2012, sulla quale nel 2014 con determina dirigenziale dell'area tecnica, è stata accertata l'inottemperanza dell'ordine di demolizione e pertanto disposta l'acquisizione del terreno e delle opere in esso per poterle demolire, destinando il lotto di 8 ettari ad altro uso del patrimonio comunale.

La procedura è andata avanti fino a questi giorni dopo l'iter e la valutazione del costo, nonchè la discussione in consiglio comunale, se mantenere o meno i manufatti anzichè demolirli.

Oggi la procedura di demolizione e passata esecutiva dopo che è avvenuta una progettazione e valutazione economica conveniente curata dall'ufficio tecnico comunale, diretto dall'architetto Luca Scarpolini e approvata dall'amministrazione comunale attuale. Un atto compatibile con gli stanziamenti di bilancio in corso, che ha permesso di portare a termine e bandire una procedura del mercato elettronico della pubblica amministrazione, con un totale di spesa di circa 237 mila euro, a fronte del milione e 739 mila iniziale, approvato dalla precedente giunta comunale nel 2015 . In questa settimana saranno portate a termine le demolizioni di tutte le strutture in cemento della zona di via Nettunense, composte da 2 grosse palazzine e 12 villini bifamiliari. 

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Stamattina sul posto sono stati presenti l'assessore Emilio Tomasi, la vice sindaca Elisa Refrigeri e l'assessore ai Lavori Pubblici Giancarlo Ciccarella. I lavori edili si fermarono nel 2011, per via del fatto che furono annullati i permessi di costruzione per la non conformità del progetto alla legge regionale 22 del 97 (accordi di programma e infrastrutturalità), per la mancanza di progettabilità di un centro sportivo comunale, e per essere emerso che le aree erano state percorse dal fuoco, nel 2003, nel frattempo, in questi lunghi anni,  la ditta promotrice dell'intervento andò prima in liquidazione e poi in procedura fallimentare.  Oggi l'epilogo finale.

L’attività compiuta dall’Amministrazione  Comunale odierna-sottolinea il vicesindaco reggente Elisa Refrigeri- sono attuative di una volontà già espressa in precisi atti amministrativi e conclusive di un procedimento amministrativo iniziato da tempo, ma cionondimeno anche assolutamente doverose e rispondenti ad un obbligo giuridico. Ritengo sia un grande giorno per Ariccia e mi piace pensare che questa azione che ha preso le mosse quando il nostro compianto sindaco Roberto Di Felice era ancora in vita, lo avrebbe visto orgoglioso di una cosi forte azione a tutela della legalità. Prezioso per l’importante risultato raggiunto, il sostegno degli uffici comunali preposti, del R.U.P. Architetto  Luca Scarpolini e del Dirigente dell’Area Tecnica Claudio Fortini, ai quali vanno i ringraziamenti dell’Amministrazione ".

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Quanto alle dinamiche dell’azione amministrativa - aggiunge l’assessore alle politiche per il territorio Emilio Tomasi -   “Dal confronto avuto con il prezioso responsabile dell’area edilizia ed urbanistica Scarpolini - ci si è avveduti che alcune valutazioni di stime e di prezzi della vecchia relazione tecnica economica potevano essere frutto di un consistente abbaglio e che la demolizione poteva essere eseguita ad un costo notevolmente inferiore. Così è stato avviato il distinto procedimento che dalla redazione del progetto esecutivo è arrivato all’aggiudicazione dell’appalto. Il tutto, stante la delicatezza della procedura, con la supervisione degli autorevoli legali dell’Ente. Così facendo, pur nell’adempimento di un dovere giuridico, abbiamo liberato il bilancio comunale dal peso della somma a debito data dalla differenza tra quanto inizialmente preventivato e quanto effettivamente speso, circa un 1.500.000 di Euro, che per intenderci, è il valore dell’edificazione di una nuova scuola; abbiamo favorito l’economia circolare, poiché i materiali demoliti saranno utilizzati come inerti per i fondi stradali; ma ciò che conta è che stiamo per consegnare alla comunità un terreno di otto ettari privo di vincoli e da urbanizzare che da domani potrà ospitare, per esempio, progetti di housing sociale e magari un nuovo distaccamento del liceo Joyce. Ma non solo. In questa ampia area potrebbero trovare parziale ristoro quei diritti edificatori derivanti dal vecchio piano regolatore di fatto vanificati dall’introduzione del Ptpr, con la conseguenza che il Comune potrebbe ricevere in cambio ampissime aree boscate da preservare strategicamente.”