Rifiuti Frascati, aumento Tari. La verità di Vincenzo Conte: "Un disastro con responsabilità ben precise"

Pubblicato: Mercoledì, 11 Ottobre 2017 - redazione politica

FRASCATI (politica) - L'ex amministratore unico di Lazio Ambiente su Facebook chiarisce la situazione

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Nell'ambito del vivace dibattito che si è acceso in questi giorni in merito agli aumenti della Tari provocati da un conguaglio sulla spesa del 2016 (LEGGI l'articolo del 7 ottobre), e sulla scorta del sondaggio condotto nei giorni scorsi in merito al nuovo contratto di servizio per la gestione rifiuti (LEGGI l'articolo del 9 ottobre) è senz'altro interessante il commento che l'ex amministratore unico di Lazio Ambiente (società che ancora oggi gestisce il servizio a Frascati, in proroga da quasi 3 anni...), Vincenzo Conte, ha postato nelle scorse ore in calce ad un post su Facebook. Per l'ex consigliere comunale quasi uno sfogo.

"Devo intervenire per riportare i fatti sul binario della giusta ed unica verità", scrive Conte.

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"La TARI dipende da due fattori: uno esogeno ed uno endogeno. L'esogeno dalle tariffe applicate da Lazio Ambiente, che non avendo il TMB (impianto di Trattamento meccanico biologico) proprio, che doveva essere costruito sino dal 2012/ 2014, è costretta a portare il "tal quale" o rifiuto indifferenziato a più di 100 km di distanza e questo fa quasi raddoppiare la componente tariffaria. L'endogeno riguarda la massima incidenza sul calcolo complessivo fatto dai Comuni per l'importo pro capite, come è ampiamente noto a maggioranza e opposizione, che deriva dalla percentuale di produzione di indifferenziata per ogni Comune. Come si ricorda Frascati iniziò molto bene con la raccolta differenziata (i vari smaltimenti di plastica, vetro e carta) che prevedono un ritorno economico al Comune, da stornare successivamente dal costo annuo globale di smaltimento".

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"Gli eccellenti risultati iniziali, per onore di cronaca e serenità di giudizio, sono attribuibili all'attuale sindaco Mastrosanti Roberto (da ex assessore all'Ambiente, ndr) ed alla tenacia che dimostrò nel perseguire l'obiettivo del massimo riciclo dei materiali. Anche se la cosa non può fare piacere a qualcuno, non si può negare l'evidenza. Poi le cose non sono proseguite come sperato. Lui gestì molto bene quella fase e questo lo dicono i dati statistici della raccolta, inviati a scadenza mensile, quindi fatti e non parole di cui io sono assolutamente testimone oculare. Le colpe, carte alla mano, sono esclusivamente della Regione che non è stata capace di attuare una politica virtuosa nel ciclo dei rifiuti, nonostante il "bombardamento" di lettere da me inviate. Il TMB non è stato costruito, i termovalorizzatori sono fermi da più di un anno, mentre funzionano in tutto il resto dell'Italia. La discarica di ATO di Colle Fagiolara è stata saturata dalla Rida Ambiente di Aprilia fuori ATO con il permesso della Regione. A Lazio Ambiente con un concorso discutibile è stato nominato un direttore generale (che ha ridotto la società nelle condizioni in cui è) segnalato notoriamente da alcuni personaggi politici e successivamente dalla stessa politica fatto precipitosamente dimettere, dopo circa nove mesi, appunto perchè il concorso non era lineare. I dipendenti della società non prendono lo stipendio con regolarità. I disastri sono sotto gli occhi di tutti. Poi uno si chiede perchè le tariffe sono aumentate?".

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