STORIE - Santa Severa, la martire delle onde del mare: uccisa e sepolta sotto... il castello

Pubblicato: Domenica, 24 Maggio 2020 - Giulia Bertotto

santaSevera martire ilmamilioSANTA SEVERA (storie) - Martirizzata nel 298, la sua una storia di fede: tra orme etrusche e sontuosi simboli di potere

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Di Santa Severa non conosciamo l'anno di nascita né altri dettagli biografici ma sappiamo che morì martirizzata il 5 giugno del 298 sulla spiaggia della località che da lei prende il nome. Essa subì il martirio sotto Diocleziano, infatti sotto questo imperatore si consumò l'ultima e più violenta persecuzione di cristiani nell'Impero romano. Viene infatti ricordata nella storia come “Grande persecuzione”.

La giovane Severa era prigioniera nella città etrusca di Pyrgi (il cui porto si trova proprio a ridosso del castello di Santa Severa, nel territorio comunale di Santa Marinella) con sua madre e i fratelli Marco e Calendino. La mamma di Severa, di nome Seconda, morì prima di essere interrogata, forse per il terrore di ciò che l'attendeva. Severa venne interrogata dal prefetto Flaviano, il quale durante un’intenso colloquio, si convertì. Questo episodio agiografico vuole simboleggiare le virtù carismatiche della Santa, capace di evangelizzare un suo aguzzino. Nonostante questo alcuni mesi dopo, il 5 giugno, Severa e i suoi fratelli subiscono il martirio con flagelli di piombo sulla spiaggia di Pyrgi e lì vengono sepolti. Su quella spiaggia verrà eretta poi una chiesa per celebrare questo sacrificio, questa testimonianza del Vangelo.

Il flagello di piombo era uno strumento di supplizio semplice ma terribile: una specie di sferza con delle corde, le quali alla loro estremità presentavano dei pallini di piombo, che servivano a frustare il prigioniero.
Il luogo dove venne martirizzata Severa, va immaginato nella sua affascinante stratificazione nei secoli: prima una spiaggia pressoché incontaminata, sulla quale viene edificata una chiesa, infine il maestoso castello di Santa Severa dove oggi, di proprietà della Regione Lazio, si può soggiornare. I resti della chiesa sono attribuibili al V-VI secolo mentre il castello venne costruito nel XIV secolo ed il borgo che lo ciroconda tra il XV e il VI secolo.

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Nel 1943 la fortezza venne utilizzata come base militare strategica dai tedeschi. Attualmente è prevista la costruzione di un polo museale che comprenderà i già eistenti Museo Nazionale Antiquarium di Pyrgi, il Museo del Mare e della Navigazione Antica, e il nuovo Museo della Rocca. In quest'ultimo verranno esposti i reperti ritrovati grazie ai lavori svolti dalla Soprintendenza e dai volontari del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite.gierreauto200513

Nel borgo del castello, si trova l'abside della cappella affrescata con una rappresentazione della santa che affiancata da San Sebastiano si trova davanti alla Vergine Maria nell'atto di "presentarle" Gabriele De Salis, precettore del Pio Istituto di S. Spirito. Ma se ci spostiamo in Sardegna, a Santa Giusta (Oristano), troviamo altre splendide rappresentazioni della martire: è raffigurata sia con la palma simbolo del martirio sia con in mano un piattino con un piede poggiato su di esso: quest'ultimo si riferisce ad una leggenda sacra in cui si narra che dopo il martirio avvenuto sulla costa del Lazio, Santa Severa si recò in volo in Sardegna.

E lì, adagiando il piede su una pietra, vi lasciò l'impronta. Una giovane e coraggiosa donna ha lasciato alla Storia un culto, una chiesa e un magnifico castello. Quale incredibile sofferenza e fede hanno accompagnato quelle onde che continuano ad infrangersi sulla spiaggia.todis montecompatri banner ilmamilio