Ius soli, la riflessione di Luca Andreassi: "E se poi Nina..."

Pubblicato: Domenica, 08 Ottobre 2017 - redazione attualità

ALBANO LAZIALE (attualità) - Uno degli aspetti reali della legge che il Parlamento stenta ad approvare

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ahsi mamilio

Una riflessione più che mai attuale. A postarla sul proprio profilo Facebook è Luca Andreassi, consigliere comunale del Pd di Albano Laziale. Come sempre lucido ed incisivo.

"Nina è nata a Gori, in Georgia. Gori è una città resa nota al grande pubblico da “5 days of war”, film con Andy Garcia sul conflitto russo georgiano del 2007. Nina nel 2007 era a Gori e le bombe scoppiavano vicino a casa sua. Quando non ce l’ha fatta più è venuta via dalla Georgia ed ha raggiunto l’Italia.

Nina sta con noi da quando Leonardo era un neonato. Sono quasi sette anni ormai.

E’ in regola, ha il permesso di soggiorno, frequenta i corsi di italiano, ha iniziato la macchinosa pratica per ottenere la cittadinanza italiana. Nina è parte integrante della famiglia. I bambini non possono farne a meno. E’ amica dei miei amici. Parla un italiano perfetto ed usa congiuntivo e condizionale.

Tifa anche per la Lazio ormai.

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E se a Nina nascesse un figlio? Davvero qualcuno avrebbe il coraggio di dire che quel bambino non è italiano tanto quanto Leonardo ed Emma?

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Questo è lo ius soli che si vuole approvare in Parlamento.

Io capisco che la storia di Nina non porti voti e che invece sia molto più utile parlare alla pancia ed alle paure della gente. Alimentare le paure porta sempre porta consensi. Meglio parlare di pericolo di una sostituzione etnica, di un sicuro incremento della criminalità, di uno sbarco di miliardi di donne clandestine che verrebbero tutte a partorire da noi (peraltro nessuno di questi ipotetici bambini avrebbe la cittadinanza italiana per la legge. Infatti, perché ciò avvenga, il genitore deve risiedere in Italia da anni, lavorare, essere in regola ed aver superato esami di lingua. In una parola deve dimostrare di essere integrato. Ma questo a loro non interessa).

Lo ius soli che si vuole approvare, però, è un’altra cosa. Amici miei, amici di Nina, votate quello che volete ma restate umani. Restiamo umani.

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