Tra beneficienza, solidarietà e sostegno istituzionale: dovere, rispetto e sensazionalismo. Tra "invisibili" ed esibizionisti

Pubblicato: Giovedì, 14 Maggio 2020 - Marco Caroni

mano solidarieta ilmailioFRASCATI (attualità) - Nei lunghi difficili mesi della pandemia il vero volto di chi non cerca medaglie e di chi, invece, intende l'aiuto offerto come vetrina personale

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Tra l'inizio di marzo ed oggi, ma anche domani, ci sono state e ci saranno centinaia di migliaia di persone che, in Italia, hanno dato il proprio contributo - piccolo o grande, immenso o minimo -, secondo proprio sentimento e propria disponibilità, per aiutare il prossimo (qualunque veste e qualunque volto avesse) in questi terribili mesi di pandemia.

Centinaia di migliaia di persone che lo hanno fatto in silenzio, senza apparire, senza dover aver medaglie da appuntarsi sul petto. Italiani ed italiane - alcuni dei quali caduti in malattia o che hanno perso la vita - che hanno voluto dare il proprio aiuto concreto. In mille forme diverse.

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Con donazioni, con versamenti, con raccolte alimentari, con servizi di vario ed ampio spettro. Con la preghiera. Con l'assistenza. Con la disponibilità e l'ascolto. Centinaia di migliaia di persone che non hanno atteso un grazie e non lo attendono: persone che continueranno a fare e a dare, secondo disponobilità, anche nei prossimi mesi.

Parallelamente, si sono mosse le macchine istituzionali della solidarietà: i Comuni, le Regioni, lo Stato, le protezioni civili, la Croce rossa, la Caritas. Con loro le tante associazioni che, tra "dovere" statutario e solidarietà umana, hanno dato e continuano a dare il proprio aiuto.

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E' lecito dunque chiedersi dove finisca il dovere, da parte delle istituzioni e dove inizi la donazione umana: un confine che non dovrebbe esistere in alcun modo e che non dovrebbe mai essere rimarcato. Mai.

Eppure, in questi mesi difficili, c'è chi intende - miseramente - il proprio compito istituzionale come una passerella personale: chi, nel silenzio delle centinaia di migliaia di persone sconosciute e "invisibili" che hanno dato e continuano a dare il proprio aiuto, continua a considerare il sostegno al prossimo come una vetrina personale, come un'eccezionale quasi catartica occasione di visibilità.

Chi, dunque - pur agendo in ambiti che hanno nell'assistenza e nel sostegno un proprio preciso dovere - , colto da personalismo ed esibizionalismo, interpreta la propria azione solidale in maniera distorta, marcia, vergognosa. Penosa.

I nodi verranno presto al pettine ed arriverà il momento del giudizio morale. Tanto esibizionismo, tanto personalismo, tanta vuota fasulla vicinanza umana appassiranno al cospetto all'esercito degli "invisibili, gli unici in grado di far gonfiare il petto al nostro Paese ferito.

Foto di Ria Sopala da Pixabay


Commenti  

# goodmorning 2020-05-15 19:24
grottaferrata
Goodmorining direttore
Ciò che sottolinea, è prassi consolidata in tutti i campi, e quello politico non è da meno
Comunque crediamo che quando un direttore scrive, oltre alla denuncia di comportamenti esecrabili, vorrebbe alimentare il contraddittorio tra i lettori?
Se sono questi gli intenti, perché allora chi si cimenta a pensare di, denunciare cosa e commentare immediatamente alla pubblicazione, si trova (quando va bene, pubblicato dopo 3 :eek: gg?
Cosa ci vorrebbe, tecnicamente parlando,
veder "esaminati & pubblicati" i commenti in tempo reale?
Spesso, non ci si limita ad "esaminare & vagliare" i commenti, troppi, vengono (qual'è il criterio?)considerati "volgari & contenenti insulti"
così da non essere pubblicati, nonostante scrivete che "non siete responsabili di quello che c'è scritto?
Vede direttore, tutto quello che è web, non centra nulla con il compito dei media, è un peccato confonderli
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# specchiospecchio 2020-05-16 07:36
delle mie brame, perché dall'11 maggio non vengono pubblicati commenti?
Sappiamo, per certo, che ne sono stati inviati
il web è immediatezza :P
i media approfondiscono :lol:
Commentare le stoltezze del 1° tempo di un Consiglio Comunale a Grottaferrata, è cosa buona e giusta, in attesa di commentare il risultato finale :-|
A chi e cosa serve avere&concedere la possibilità di "commentare" se poi viene "concessa" a singhiozzo e fuori tempo :sad: .....se tutto va bene, al vagliatore :eek:
Voltaire 1763, nel suo Trattato sulla Tolleranza contro il Fanatismo, diceva: odio quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo :eek:
È vero, è un cincinino estremo, noi non vogliamo che nessuno muoia, vogliamo solo il diritto di "dirlo" il commento e di vederlo pubblicato in tempo reale
Nel 2020 ci vuole un nuovo Voltaire oppure un nuovo Trattato ?
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