Dipendenze e affinità, sesso e affetti. Se si assomiglia, ci si piglia

Pubblicato: Lunedì, 10 Luglio 2017 - Redazione 3

CIAMPINO (psicologia) - Forme patologiche e slanci emotivi: come riconoscerli e come difendersi

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Una coppia mi scrive ed il titolo della lettera era: siamo dipendenti?

Sorridevo.

È raro che una coppia si renda conto del malessere che può provocare una dipendenza affettiva, perché è una coppia, per essere tale devono aver trovato un equilibrio che anche se disfunzionale per loro funziona.

Di solito uno dei due partner percepisce le difficoltà, non ne parla con l’altro e viene in consultazione ma addirittura una coppia che mi chiede se sono dipendenti? Vuol dire che ne hanno parlato? Che hanno notato qualcosa di strano nel loro modo di vivere a quotidianità? Cosa può spingere una coppia a chiedermi se sono dipendenti?

Una dipendenza per essere considerata tale presuppone un soggetto che dipende e uno che crea dipendenza, questi due soggetti hanno usualmente caratteristiche intrinseche molto differenti, un soggetto può essere dipendente e contemporaneamente creare dipendenza?

In poche righe mi hanno spiegato come loro sono una coppia “ermetica”, come nessuno può entrare nella loro sfera intima, come proteggono la loro intimità così profondamente.

Ma si, mi son detta, hanno qualcosa di prezioso e lo proteggono, non dobbiamo etichettare tutto noi psicologi, forse sono molto più ‘sani’ loro che molte altre coppie.

Non so chi dei due scriveva la lettera e chi la leggeva da dietro e annuiva, ma immagino sia stato l’uomo della coppia perché il tono era molto virile, vi chiederete cosa significa tono virile ma se ci pensate un attimo vi verrà sicuro in mente.

Me li immaginavo, lì, in salotto con il condizionatore acceso, soli.

Continuano dicendo che sono una coppia fissa da circa un anno, (perché questa imprecisione? Dovrebbero sapere mese, ora, minuti e secondi dell’inizio del loro amore, in fondo si considerano l’uno dipendente dall’altro).

Tutti e due lavorano e stare separati è uno strazio, non vedono l’ora di tornare a casa per “toccarsi e accarezzarsi”, poi tornati a casa si sentono al sicuro, senza nessuno che vuole dividerli e nessuno che li guardi.

La lettera inizia a farsi interessante, loro vogliono toccarsi e pensano che qualcuno vuole dividerli e guardarli.

Non hanno amici, da circa un anno nessuno dei due ha avuto tempo per uscire con gli amici, ma infondo era una cosa che già gli capitava con altri partner prima di incontrarsi di “annullarsi per l’altro”.

Quello che li preoccupa è questo: “quando siamo insieme vogliamo solo stare da soli a casa, non usciamo mai a magiare una pizza, la spesa ce la fanno i nostri genitori, non facciamo sport e nemmeno guardiamo la tele, stiamo sempre attaccati, nel lettone, stretti.”

“a volte ci alziamo per mangiare e bere ma se potessimo eviteremmo anche quello, l’unica cosa che abbiamo voglia di fare è stare a letto a fare l’amore, spesso lo facciamo tutta la notte, c’è un’affinità pazzesca che non abbiamo avuto con nessuno prima di noi”

La lettera continuava ed entrava in dettagli che è giusto io vi risparmi.

Questo spazio però è riservato alla dipendenza affettiva che è ben lontana dalla dipendenza che i due amanti hanno sottoposto alla mia attenzione.

Volevo perciò fare chiarezza tra dipendenza sessuale e affettiva.

La dipendenza sessuale e la dipendenza affettiva sono disturbi dell’intimità emotiva caratterizzati da pensieri ossessivi che spesso inducono a veri e propri comportamenti compulsivi o comunque disfunzionali per le relazioni e l’autostima.

La dipendenza sessuale comprende un insieme di condizioni caratterizzate da pensieri e fantasie sessuali che vengono ricercati come unica fonte di piacere e come mezzo per alleviare le emozioni negative, determinando la perdita di controllo e la compromissione del funzionamento sociale e lavorativo.

La dipendenza sessuale è una relazione patologica con il sesso, attraverso la quale la persona si rifugia nella ricerca di un piacere che possa alleviare lo stress, permettere di fuggire dai sentimenti negativi o dolorosi, dalle relazioni intime che non è capace di gestire.

Chi presenta questo tipo di dipendenza ha un approccio ossessivo alla sessualità, non la considera come un momento d’intimità o uno scambio di piacere all’interno di una relazione, ma la percepisce come un impulso sessuale irrefrenabile, indipendentemente dagli effetti negativi che il proprio comportamento può arrecare sia a livello individuale che sociale. La soddisfazione di tale bisogno procura piacere, ma allo stesso tempo genera disagio, ansia, malessere e senso di vergogna.

La dipendenza affettiva, a differenza delle altre forme di dipendenza, si sviluppa nei confronti di una persona e ciò la rende più difficile da riconoscere e da contrastare. Nella dipendenza affettiva la persona si dedica completamente all’altro, al fine di perseguire esclusivamente il suo benessere e non il proprio, come, invece, dovrebbe essere in una relazione “sana”.

La dipendenza affettiva è una forma patologica di amore caratterizzata da una costante assenza di reciprocità all’interno della relazione di coppia, in cui uno dei due riveste il ruolo di donatore d’amore a senso unico, e vede nel legame con l’altro, spesso problematico o sfuggente, l’unica ragione della propria esistenza.

In entrambe le forme di dipendenza quando finisce la possibilità di manifestare il proprio bisogno sessuale o affettivo, si può andare incontro a veri e propri sintomi di astinenza quali depressione, disagio, ansia, irrequietezza o irritabilità.

Così come il legame madre-bambino è rinforzato fin dai primi giorni di vita da reazioni chimiche che liberando endorfine, ossitocina e dopamina provocano una gratificazione fisiologica che rafforza l’atto di caregiving, allo stesso modo nelle forme di dipendenza da affetto o sesso la sensazione che dà l’essere vicino all’amato, il fare sesso o l’essere semplicemente in eccitazione mantiene il bisogno di inseguire il proprio oggetto di dipendenza per evitare emozioni dolorose, vuoto e noia.

 

A cura di: Dottoressa Zucchini Giulia

Zucchini Giulia Psicologa & neuropsicologa

Contatti: 339 7256831

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