Castelli Romani-Litorale, domenica 24 maggio flash mob ad Anzio e Velletri contro chiusura reparti ospedali.

Pubblicato: Lunedì, 11 Maggio 2020 - redazione attualità
 
  • VELLETRI (attualità) - In tutta l'area parte la mobilitazione organizzata da tre donne
     
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    Il 24 maggio grossa mobilitazione "drive in" davanti agli ospedali di Anzio e Velletri, con le proprie auto in strada, per protestare contro la chiusura di alcuni importanti reparti dei due ospedali della Asl Roma 6. "Un flash mob pacifico, dove suoneremo tutti clacson per attirare l'attenzione delle istituzioni e dei cittadini, per far riaprire i reparti di ostetricia-pediatria-punto nascita nelle due strutture ", dicono le 3 promotrici dell'iniziativa, tre donne di Anzio, che hanno avuto l'appoggio anche di centinaia di mamme .
     
    "Gli ospedali della zona sono ormai fuori controllo  percorsi e sale rosse con pazienti covid e non covid insieme nei pronto soccorso e nei reparti, dove si sono contagiati diversi altri ignari pazienti, medici, infermieri e operatori sociosanitari, come accaduto all'ospedale di Velletri e all'ospedale dei Castelli - dice Rosario Neglia - rappresentante della Lega ai Castelli Romani.  E ancora accade, che pazienti affetti da covid19 vengano messi insieme ad altri, trasportati dagli operatori del 118, che H24 fanno trasporti dalle case di riposo al pronto soccorso dell'ospedale dei Castelli, senza avere nemmeno la barella di biocontenimento, e passando spesso nei corridoi e nelle stanze dove ci sono altri malati".  
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    "La colpa, non è dei medici, nè degli operatori sanitari - continua Neglia, rappresentante della Lega ai Castelli Romani . La colpa di tutto questo è della negligenza e incapacità totale, di chi non ha saputo gestire la pandemia dall'inizio. Prendendo provvedimenti solo dopo, quando ormai il virus era fuori controllo e attivando ospedali covid in promiscuità con altri reparti, e ricoverando con leggerezza in ospedali promiscui, sospetti contagiati, che si sono ritrovati con altri malati non covid, come avvenuto in molti ospedali del territrio. A Velletri  abbiamo avuto segnalazione, che un paziente fortemente sospetto di coronavirus, benchè negativo al primo tampone è stato ricoverato al reparto medicina, contagiando altri pazienti e operatori sanitari. Come era stato richiesto dal nostro rappresentante in Regione Lazio, il consigliere della Lega Daniele Giannini - conclude Neglia - andavano distinti gli ospedali, in ospedali covid e ospedali in sicurezza no covid, ma il nostro appello e le numerose interrogazioni regionali al presidente Zingaretti sono state inascoltate, ed oggi ecco i risultati, malati no covid che non sanno dove andare, ospedali insicuri, percorsi promiscui e ospedali riaperti come Rsa pubbliche dove mettere solo i poveri anziani contagiati nelle case di riposo ". 
     
     
    Arrivano notizie  anche dai cittadini dei Castelli, poco rassicuranti. A Genzano una donna anziana per una brutta diverticolite è stata dapprima trasportata al nuovo ospedale dei Castelli, poi non essendoci posti no covid, trasferita a Roma in una clinica privata convenzionata, lontana da casa e dagli affetti. Il figlio non sa ancora se può vederla. Un alltra 50enne sempre di Genzano è stata al pronto soccorso di Velletri, dove era andata per una patologia diversa dal covid. Si è dovuta sottoporre per alcuni giorni ai tamponi test coronavirus visto i contagi sfuggiti nella struttura in quel periodo. La situazione gli ha creato numerosi attacchi di panico. Tornando alla protesta di domenica 24 maggio, contro la chiusura dei reparti di Ostretricia e Pediatria degli Ospedali Riuniti di Anzio - Nettuno e Velletri, ci sarà una flashmob in macchina. L’appuntamento è nel parcheggio degli ospedali alle ore 11,30. Tutti i partecipanti con gli appositi dispositivi individuali, saranno chiusi nelle loro auto con un cartello con scritto il proprio pensiero sull’argomento e suoneranno il clacson alle ore 12 in punto per un minuto. "Un segnale forte per far riaprire i reparti", dicono le organizzatrici - " Ad oggi la maggior degli utenti delle due città del Litorale, fanno nascere i loro figli ad Aprilia, che è sprovvista di un reparto di pediatria e ai Castelli divenuto in parte ospedale Covid-19. L’ospedale di Anzio ha registrato zero contagi tra il personale medico infermieristico durante la pandemia, contrariamente ad altre strutture, ed il concorso per l’assunzione di nuovi pediatri è ancora bloccato .  I cittadini di Anzio e Nettuno, hanno tutto il diritto di far nascere i loro figli nel presidio ospedaliero, che fa capo alle due cittadine balneari e a Velletri, la cittadina più grande dei Castelli Romani".
     
    #SalviamoIlDirittoDiNascereAlMareeVelletri. Questo lo slogan dell’evento che è stato ideato da tre giovani donne di Anzio - Natascia Malizia, Romina Malizia e Linda Di Benedetto -, in seguito ai numerosi appelli alla stampa locale di tante future mamme costrette a partorire altrove o a portare i loro figli affetti da patologie in strutture distanti. Il loro commento conclusivo: “Abbiamo deciso ieri nel giorno della festa della mamma, di rendere pubblico quest’evento. Un modo di venire incontro alle tante donne che hanno scelto di mettere al mondo un figlio, nei comuni di Anzio e Nettuno e di Velletri .
     
    È fondamentale che i due reparti siano restituiti alle tre cittadine che contano oltre 150mila utenti, per la nascita e la tutela della salute dei bambini. ” Sono stati invitati - si afferma dai promotori - anche i sindaci delle città coinvolte, il sindaco di Nettuno, Alessandro Coppola, ha già dato il suo appoggio e detto che interverrà".