Rocca di Papa: "vergogna nazionale" e silenzi sulle antenne. Ignorata pure la lettera dell'Osservatorio dei Colli albani di 4 mesi fa

Pubblicato: Venerdì, 06 Ottobre 2017 - redazione attualità

ROCCA DI PAPA (attualità) - Da mesi Crestini e i suoi tacciono sull'importante tema. Il 4 giugno scorso l'appello ribadito poi da un nuovo articolo una dozzina di giorni fa

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Dice: sulle antenne faremo vedere cosa siamo capaci di fare. Risultato: nulla, zero carbonella. Silenzi su silenzi. Altro che decisionismo, altro che lotta alle antenne. Sul tema specifico, uno dei quali - probabilmente il più importante - i consiglieri di maggioranza e gli amministratori saranno chiamati a giudizio dai cittadini, non giungono notizie da mesi.

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L'ultima volta, dopo il clamore suscitato dalla sentenza del Consiglio di Stato di inizio maggio, si era scoperto che l'Amministrazione Crestini stava facendo il doppio gioco avendo nel frattempo chiesto alla Regione Lazio come fare per spostare gli impianti (compresi quelli oggetto della sentenza?) da aree private ad aree pubbliche. Insomma: affittare i propri terreni agli antennari. Dopo di che silenzio. Imbarazzati silenzi. Niente più.

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A nulla peraltro è valsa l'accorata lettera inviata dall'Osservatorio Colli albani al sindaco "protemporeggiatore" Emanuele Crestini lo scorso 4 giugno. 4 mesi fa. Una lettera che, pubblicata sul sito dell'Osservatorio il 12 giugno, richiama l'Amministrazione alle procedure da adottare: prima tra tutte quella di esproprio per pubblica utilità dell’intera area di Monte Cavo Vetta (LEGGI la lettera del 4 giugno 17).

Una lettera rafforzata, lo scorso 25 settembre, da un nuovo articolo sul tema ancora pubblicato dall'Osservatorio (definito come "L’unione tra le associazioni archeologiche e ambientaliste che storicamente operano nell’area dei Colli Albani, alla quale hanno aderito molti studiosi, scaturisce dalla necessità di operare nello spazio civico della grande comunità albana, superando asfittici localismi) nel quale si bolla la tematica come "Vergogna nazionale" e si scrive: "Sarà arduo spiegare agli ambienti internazionali, culturali (e non), in particolare a quelli attivi nella Capitale in rappresentanza di moltissime nazioni (Istituti archeologici stranieri che da oltre un secolo offrono, anche attraverso importanti scavi, un contributo scientifico rilevante), come sia stato possibile che l’ex presidente del Consiglio (ed altri notissimi personaggi) abbiano potuto operare indisturbati per anni, abusivamente, contribuendo direttamente alla devastazione dell’area dov’è nata la Civiltà Latina". (LEGGI l'articolo dell'Osservatorio Colli Albani)

Sarà arduo davvero per l'Amministrazione Crestini e l'intera maggioranza consiliare giustificare l'incredibile immobilismo di cui è vittima e carnefice allo stesso tempo.

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