Esplosione Marino, il Pci: "Indagini? L’unica da compiere, non ancora condotta dal Comune, è quella di natura sociale"

Pubblicato: Mercoledì, 06 Maggio 2020 - redazione attualità

esplosione10 marino ilmamilioMARINO (attualità) - Il partito si sofferma sulla questione casa

ilmamilio.it - nota stampa

Riceviamo e pubblichiamo:

“Abbiamo assunto le notizie che i giornali stanno divulgando a seguito della esplosione di ieri sera a Via G. Carissimi, nel centro storico di Marino. – commenta Mauro Avello. Portavoce di Essere Marino -, Esprimiamo vicinanza e solidarietà totale ai cittadini incorsi in questa drammatica esperienza, augurando piena guarigione a tutti, a cominciare dalla ricoverata al S. Eugenio. Vorremmo anche contribuire a non indirizzare in modo errato le energie della amministrazione e della politica. Ci riferiamo al fatto che, trovato momentaneo ricovero per le famiglie malcapitate, ora si sta spostando l’attenzione sulla causa. Se cattiva manutenzione, se difetto tecnico di macchinari, se malfunzionamenti di eventuale bombola. Ecco – continua il portavoce Avello – sicuramente tecnici, investigatori e magistratura sono chiamati a dare anche quel tipo di risposta.

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Ma, l’amministrazione, la politica locale, gli organismi sociali locali, farebbero bene a creare uno zoom su un altro versante. Parliamo della questione casa, come in più occasioni denunciato e messo in rilievo dal PCI marinese e da altri nei mesi e anni scorsi. Infatti, non occorrono esplosioni per andare ad accertare che decine di locali – pianoterra o anche in seminterrati – sono adibiti a casa di residenza, senza averne affatto, o, molto parzialmente, i requisiti. Per irregolari, per una fascia socialmente debole della popolazione, per cittadini che magari sono anche assistiti (giustamente) dai servizi sociali, ma solo per una parte di sussistenza, non risolvendo, ovvero, “convivendo” con l’accettazione di tale situazioni di cattiva igiene sanitaria per la vita umana. Ecco – conclude Mauro Avello – noi chiediamo, e non tanto, o non solo, su questa specifica emergenza, che l’Amministrazione, molto prodiga di sbandieramento di regole e di presenza attiva sulle vicende urbanistiche, si assuma la responsabilità e il compito di indagare immediatamente, pubblicamente, e col fine di trovare soluzioni, l’interezza di questa davvero “esplosiva questione sociale dell’abitare”.

Allo stesso modo chiediamo ai consiglieri di opposizione di farsi parte attiva al fine di creare confronto e controllo in tal senso. Il Consiglio comunale, il Comune, ha il dovere di ritornare ad essere protagonista vero, non di elargizioni di briciole (funzione che va mantenuta), ma soprattutto di iniziative sociali di grande respiro che risolvano strutturalmente le sofferenze della popolazione più debole della nostra città.”.