Se la sindaca di Ciampino finisce per fare opposizione anche a se stessa

Pubblicato: Venerdì, 01 Maggio 2020 - redazione politica

mani1 1maggio post ciampino ilmamilioCIAMPINO (politica) - L'ultimo caso del manifesto per il 1° maggio: ma ormai si tratta di un sistematico modus operandi

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Che gli italiani siano un popolo abituato alla polemica ma anche, purtroppo, alla critica spesso stolta e mal informata (tipica di un popolo tra i più funzionalmente analfabeti del mondo) è un dato di fatto. Ma che a Ciampino ormai ogni occasione sia buona per aizzare il dibattito è un dato di fatto.

E' così servito un lunghissimo post alla sindaca Daniela Ballico - sulla pagina FB del Comune di Ciampino - per spiegare, giustificare, illustrare contenuto e significato di un manifesto per il 1° maggio che, come accaduto ormai quasi sistematicamente in questi ultimi mesi, ha suscitato domande ed innescato polemiche. Ormai a Ciampino di questi tempi è un grandissimo classico.

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Un lunghissimo post, che omettiamo perché di scarso interesse in questa sede, nel quale la sindaca ha inteso rimarcare la propria forte anima sindacalista (suo mondo di provenienza). E questo probabilmente il punto.

Balzata dal sindacato alla sindacatura forse troppo in fretta senza fare alcuna esperienza di politica locale, la prima cittadina ha in questi mesi dato la chiara impressione di intendere la missione di amministratore locale come quella di un mandato sindacale. Talmente spesso in opposizione con l'"azienda" di turno, che in questo caso diventano quei cittadini, quella stampa, quella parte politica, quei pensatori che non la pensano come lei ma anche le istituzioni sovracomunali. Vale a dire la Regione Lazio, governata dal centrosinistrorso Zingaretti (con sostegno più o meno stabile dei 5 stelle) e del Governo nazionale.

E qui sorge un altro problema. Perché in entrambe le istituzioni la forza politica di riferimento della Ballico - Fratelli d'Italia - è in posizione di netta opposizione, come praticamente quasi sempre accaduto finora al partito della Meloni.

E così la sindaca di Ciampino, che pure di cose da fare ne avrebbe parecchie soprattutto in questi tempi complicatissimi per tutti, fa costantemente lavoro di opposizione. Finanche a sé stessa verrebbe da dire, nel momento in cui - distratta da questioni di politica sovracomunale - incappa in scivoloni (la doppia fake sull'entità del contributo Statale per la spesa delle famiglie in difficoltà e sulle date della fase 2, tanto per restare a questioni recenti, ma il passato non è da meno) che lasciano il segno. Che non si cancellano con la rimozione dei post sui social.

Ereditato dal centrosinistra un Comune come quello di Ciampino in enormi difficoltà di Bilancio, la sindaca fino ad oggi ha fatto talmente opposizione da rendere (come per certi versi era initabile visti i tempi e le condizioni di partenza) quasi nulla la propria azione amministrativa. Al di là di poche operazioni di facciata.

Meno opposizione e più sostanza. Perché amministrare un Comune di 40mila abitanti è un lavoro non solo oppositivo come quello che la sindaca sta tentando di fare trovando di volta in volta nuovi "nemici", nuovi "avversari" (politici per lo più ma non solo) ma soprattutto costruttivo e di comunità. E da parte di chi amministra, non servono provocazione ed opposizione, ma servono proposte concrete.