Il futuro di Bar, ristoranti, ambulanti, parrucchieri. La lettera: “Interi settori rischiano. I Comuni sospendano tributi locali, meno promesse”

Pubblicato: Giovedì, 30 Aprile 2020 - redazione attualità

 

Il bilancio trimestrale delle imprese chiude in rosso: 249 in menoGROTTAFERRATA (attualità) - “Per tutta l’estate difficile che un’attività possa pagare”

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C’è tutto un mondo in fermento, anche nei Castelli romani, che sta chiedendo garanzie, aiuti, risorse. E’ quello del comparto commerciale. Bar, ristoranti, fraschette, osterie, ma anche ambulanti e palestre, centri benessere ed estetisti o parrucchieri. Tutti settori che, come spiega una lettera di un ristoratore del territorio che qui pubblichiamo, rischiano di uscire decimati se non ci saranno interventi anche da parte dei Comuni con tagli e sospensioni dei tributi locali per un certo numero di mesi

Riceviamo e pubblichiamo:

“Buongiorno,

sono il titolare di un locale di ristorazione dei Castelli Romani. Inutile dirvi, ormai, lo stato di angoscia con cui stiamo vivendo questo nostro lockdown che si protrarrà, a quanto pare, fino al 1° Giugno. Per la stragrande maggioranza di noi tre mesi sono un tempo di chiusura insopportabile. C’è chi si è arrangiato con le consegne a domicilio, prossimamente con l’asporto. Potete immaginare come non sia esattamente la stessa cosa.

Le famiglie ormai sono in grande difficoltà, intaccano i propri risparmi, molti hanno perso il posto di lavoro. Di conseguenza gli affari, anche industriandoci, non possono andare bene. Mi rivolgo sopratutto ai comuni. In questi giorni ho avuto modo di sentire vari colleghi sparsi di vari esercizi commerciali a Frascati, Grottaferrata, Ariccia, Albano Laziale o Genzano. Colleghi che versano in condizioni preoccupanti e che non sanno più se riapriranno.

Da parte dei comuni, a parte qualche rassicurazione, ci vuole concretezza e coraggio. Dovrebbero sospendere i tributi, aggiungo a dire per tutta l’estate, perché non saremo comunque in grado di pagarli viste le spese, già ingenti, a cui siamo sottoposti. Una volta, ripartiti, ad esempio, tutti dovremo confrontarci con il distanziamento dei tavoli e ciò vuol dire dimezzare gli spazi. Facile immaginare, anche qui, le conseguenze.

Cosa dire poi di un settore come quello degli ambulanti, dove ci sono tantissime famiglie a rischio. Purtroppo sento molta sfiducia, ma anche voglia di farsi sentire. Ho apprezzato molto le iniziative nei comuni di Albano, Castel Gandolfo e Ariccia. Sono un segno di reazione, ma non basta. Qui stiamo affogando di burocrazia, e presto di scadenze. Non bastano più i ‘faremo’ o ‘stiamo pensando’.

Lo Stato ha promesso degli interventi, i sindaci facciano intanto la loro parte venendoci incontro senza chiederci da qui a due mesi qualcosa che non possiamo dare. Quando la situazione sarà tornata alla normalità, speriamo già in estate, ci sarà modo poi di ridiscutere i piani di rientro. Così, mi spiace dirlo, è impossibile. Nei castelli romani il comparto della ristorazione muove tantissimi soldi e occupazione. Senza considerare l’indotto. Se salta, salta un territorio.

Grazie per l'attenzione”

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