I comunisti: "Albano Laziale, Cecchina e Pavona: 500 famiglie "frodate" dal sindaco Marini"

Pubblicato: Giovedì, 05 Ottobre 2017 - redazione attualità

tabella pcALBANO LAZIALE (attualità) - In una lunga nota la questione della trasformazione delle aree con diritto di superficie in diritto di proprietà

ilmamilio.it - comunicato stampa

ahsi mamilio

Dai Comunisti dei Castelli romani riceviamo e pubblichiamo.

"Nel vedere la sequenza di atti dell’Amministrazione Marini (PD+PSI+MDP+Sinistra+altri) si rimane allibiti per il senso profondo di ingiustizia e di immoralità.

Abbiamo da soli denunciato lo scandalo del cosiddetto “Palazzetto dello sport a Pavona”, un regalo milionario ai soliti costruttori di Albano, cui l’Amministrazione Marini dona con l’edilizia contrattata il cambio di destinazione d’uso di un ettaro di terreno sulla Via Nettunense da agricolo a commerciale, in modo da permettere la realizzazione di due imponenti centri commerciali. Un bel regalo da 1.350.000 euro ai soliti costruttori di Albano.

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Parallelamente il Consiglio Comunale di Albano ha approvato il 28 marzo 2017 la delibera per la vendita delle aree 167 ad Albano, Pavona e Cecchina, trasformando in diritto di proprietà le aree di edilizia economica e popolare già concesse originariamente in diritto di superficie.

La delibera non ha alcuna motivazione e non viene dichiarata la destinazione dei fondi richiesti.

In sostanza, per fare cassa i Comuni italiani stanno cercando di vendere i terreni concessi in passato per l’edilizia agevolata, basandosi però su criteri di calcolo assolutamente “lunari”.
A farne le spese sono 500 famiglie del Comune di Albano (280 famiglie di Albano, 170 famiglie di Cecchina e 50 famiglie di Pavona), per cui l’Amministrazione Marini ha reso pubblici gli allegati con gli scandalosi valori richiesti: quasi 10 milioni di euro (circa 20.000 euro a famiglia).

La richiesta è assolutamente scandalosa in quanto l'edilizia agevolata è nata con finalità sociali ed ha consentito di dare la possibilità, a chi altrimenti non l'avrebbe mai avuta, di avere accesso ad un'abitazione, che tuttavia non è stata "regalata", ma è stata acquistata a prezzi imposti “calmierati”.

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L’edilizia agevolata ha avuto il grande pregio di garantire una prima casa in proprietà a migliaia di famiglie italiane di lavoratori con basso reddito.

Negli anni 70 e 80, sotto la spinta propulsiva del Partito Comunista, lo Stato Italiano ha sostenuto l’edilizia agevolata, mentre oggi le amministrazioni comunali (PD, MDP, Sinistra, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega Nord e 5 stelle) tartassano le famiglie dei lavoratori e dei pensionati in modo immorale applicando una ingiusta tassa di decine di migliaia di euro a famiglia, calpestando le storiche politiche di supporto al diritto abitativo.

Questi sono i precisi atti amministrativi, firmati dalle amministrazioni comunali di tutti i colori (PD, MDP, Sinistra, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega Nord e 5 stelle), che stanno determinando l’impoverimento e la proletarizzazione del ceto medio italiano.

Il metodo di calcolo del valore dei terreni utilizzato dall’Amministrazione Marini è assolutamente “lunare”, in quanto basato sulla differenza tra il valore di mercato attuale delle abitazioni e i canoni originariamente imposti, rivalutati con gli indici Istat. Il mercato immobiliare non è statico, ma dinamico e, quindi, le variazioni nei prezzi delle abitazioni dipendono da diversi fattori, che nulla hanno a che vedere con la differenza tra i prezzi di mercato delle abitazioni e i canoni originariamente imposti sui terreni e ancor meno con gli indici di rivalutazione Istat (pensiamo per esempio all’aumento di valore dei fabbricati dovuto al passaggio dalla lira all’euro).

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Le 500 famiglie che abitano le zone 167 hanno compiuto grossi sacrifici per comprare quelle case, sulle quali nel frattempo hanno pagato tasse, fatto migliorie e, in alcuni casi, persino effettuato procedure amministrative per modificare in meglio la situazione urbanistica delle stesse. Questi sacrifici non sono riconosciuti nella delibera del Consiglio Comunale di Albano, che vuole solo far “cassa” mettendo le mani in tasca alle famiglie di lavoratori e pensionati.

Al danno il Sindaco Marini ha aggiunto anche la beffa, aumentando il valore dei terreni del 15% per tener conto dei box, che per esempio alla Cooperativa Nova non ci sono. In questo i tecnici che hanno scritto e firmato la delibera hanno dimostrato tutta la loro superficialità.

Idem i 16 consiglieri comunali di maggioranza (PD+PSI+MDP+Sinistra+altri) che hanno approvato una rapina di questo tipo senza neppure avere a disposizione gli allegati con le cifre delle stratosferiche richieste economiche.

Come sempre, assolutamente inesistente l’opposizione nel Consiglio comunale di Albano. Nella riunione del 28 marzo 2017 5 consiglieri di minoranza erano assenti per non disturbare il manovratore, 3 consiglieri di minoranza hanno votato contro senza però proferire una sola parola, una consigliera di minoranza è riuscita a fare un intervento ma si è semplicemente astenuta.

Di seguito riportiamo gli importi, al lordo degli oneri già corrisposti, che in modo vergognoso l’Amministrazione Marini vuole sottrarre a 500 famiglie di lavoratori e pensionati:
808.000 euro - Cooperativa Nova (Pavona)
325.000 euro - Primavera Glaciale ‘64 (Albano)
303.000 euro - Betulla ‘78 (Albano)
70.000 euro - Leonessa d’Italia (Albano)
884.000 euro - Rinascita 1972 (Albano)
418.000 euro - Una casa insieme (Albano)
264.000 euro - Progresso albanense (Albano)
811.000 euro - La Villetta (Albano)
487.000 euro - Cooperativa CEPA (Albano)
255.000 euro - La serena ’76 (Albano)
842.000 euro - Ed. Edera (Albano)
325.000 euro - I due pini SRL (Albano)
303.000 euro - L’ideale SRL (Albano)
303.000 euro - Cooperativa Magistra (Albano)
334.000 euro - La betulla 1972 (Albano)
363.000 euro - Colonna Casa (Cecchina)
215.000 euro - C.A.R.T. (Cecchina)
433.000 euro - CESIS SRL (Cecchina)
253.000 euro - La Villetta SRL (Cecchina)
253.000 euro - Coop. Quadrifoglio (Cecchina)
253.000 euro - Coop. Edilizia Orchidea (Cecchina)
1.246.000 euro - Coop Casa Castelli, Una casa insieme (Cecchina).

Il Partito Comunista dei Castelli Romani chiede l’immediato ritiro di questa delibera, indecente e immorale, e invita le famiglie delle zone 167 a rifiutare con forza questa delibera-rapina.

Dopo l’approvazione della delibera ogni appartamento delle 500 famiglie in zona 167 ha comunque perso 20.000 euro di valore commerciale. Di questo regalo le 500 famiglie di lavoratori e pensionati di Albano, Cecchina e Pavona possono ringraziare l’Amministrazione Marini (PD, PSI, MDP, Sinistra e altri) e i relativi consiglieri comunali di Albano.

La cosa incredibile è che tutta questa operazione di “alienazione dei terreni comunali” è stata quotata nella delibera del Consiglio Comunale di Albano del 20/05/2016 con una previsione di entrata di soli 225.000 nel triennio.

Per una entrata prevista così esigua l’Amministrazione Marini ha messo in atto una vergognosa e spericolata operazione-rapina che rischia di svalutare pesantemente le abitazioni di 500 famiglie di lavoratori e pensionati per circa 10 milioni di euro (20.000 euro a famiglia).

L’Amministrazione Marini (PD, PSI, MDP, Sinistra e altri) rappresenta un vero pericolo per le famiglie di Albano, Cecchina e Pavona.

Il Partito Comunista vigilerà sul comportamento delle Amministrazioni dei Comuni dei Castelli Romani, difendendo i diritti delle famiglie di lavoratori e di pensionati tartassati da queste indecenti delibere.