Crisi da coronavirus, D'Andrea: "Digitalizzazione, delivery, turismo di prossimità: così sopravviveremo"

Pubblicato: Martedì, 21 Aprile 2020 - redazione attualità

dandrea emiliano roccadipapa ilmamilioROCCA DI PAPA (attualità) - L'amministratore del Gruppo Valica, esperto di turismo, promozione territoriale e web, traccia una possibile rotta per affrontare il momento così difficile

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"Gentile direttore, 
innanzitutto la ringrazio di avermi invitato ad esprimere un mio parere sulle ripercussioni che la situazione legata al Covid-19 sta causando e continuerà a generare anche nei prossimi mesi".
A parlare è Emiliano D'Andrea, amministratore del Gruppo Valica, operante nel settore del turismo, della promozione territoriale e del web e, tra gli altri, proprietario di format quali "Borgo Di Vino" e "Fiera dei sapori" ma anche di numerosi portali web del settore turistico.
"Vista la mia esperienza eviterò di affrontare il tema legato alle strutture sanitarie non essendo competente nel settore. Per i molti che non conoscono la mia esperienza di imprenditore, io sono alla guida del Gruppo Valica che opera in due business unit: a livello B2B aiutiamo gli attori della filiera turistica ed enogastronomica ad usare il digitale o riconvertire il proprio business in tale ambito, a livello B2C siamo proprietari di marketplace di prodotti ed esperienze enogastronomiche, nonché di eventi che realizziamo nei comuni dei Castelli Romani sempre legati al tema enogastronomia come Borgo di Vino e la Fiera dei Sapori".
"Come - prosegue D'Andrea - può ben immaginare i settori in cui operiamo sono tra i piu colpiti dalla Pandemia in corso, anche se il nostro approccio digitale ci consente di poter affrontare il momento con strumenti diversi rispetto alle migliaia di imprenditori che operano sul nostro territorio e per i quali sarà necessario un vero e proprio supporto da parte delle istituzioni tutte".
 
"Molti amici ristoratori vedono i sacrifici di una vita messi in pericolo e ad oggi nessuno ha dato loro una prospettiva per affrontare il momento. Nessuno parla di blocco degli affitti, della partecipazione alle spese del personale o alla rimodulazione degli studi di settore e questo non fa altro che instillare in tutti loro la volontà di non ripartire nella fase due che comunque si appresta complessa per il distanziamento sociale che ci verrà richiesto. Il settore della ristorazione porta con se anche il problema delle eccellenze del settore enogastronomico dei Castelli che senza lo sbocco dei ristoranti come canale di vendita, genera un blocco che è ancora piu devastante visti i costi fissi che molti devono comunque mantenere per sperare di riprendere in futuro le diverse produzioni".
"Per tutti i settori appena trattati la digitalizzazione è il delivery, possono sicuramente essere un palliativo, che potrebbe consentire di mantenere a tutti una linea di business attiva. Sono comunque investimenti che consentirebbero di affrontare a tutti gli imprenditori comunque un futuro più strutturato. Altro settore sul quale impatterà notevolmente la pandemia e sul quale poco è possibile fare se non pregare, sono gli eventi. Sopratutto nella seconda metà dell’anno sono un motore economico importante per la quasi totalità dei comuni dei Castelli. Da questo punto di vista, anche il mio gruppo ha già dovuto annullare Borgo di Vino nel comune di Nemi che si sarebbe dovuta svolgere la fine del mese di maggio. Per la Fiera dei sapori, come per tutti gli eventi che si dovrebbero svolgere dal mese di Settembre incrociamo le dita e speriamo nel vaccino, anche se siamo consapevoli che sarà veramente molto difficile, ma per questo tipo di attività come accennavo poc’anzi non ci sono ne suggerimenti ne soluzioni alternative da proporre, c’è solo da aspettare le evoluzioni del virus".
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"Per quanto riguarda il turismo anch’esso le prospettive non sono altrettanto positive, visto che il blocco degli arrivi di turisti stranieri che per comuni come Frascati e Castel Gandolfo sono da sempre un volano economico importante. E’ vero però che tolte queste due realtà castellane nessun altro comune dei castelli romani purtroppo fino a ieri, vive realmente di turismo straniero, quindi l’impatto sarà sicuramente minore rispetto al settore dell’ORECA. Al contrario però io per quanto riguarda il turismo vedo una enorme opportunità visto che a detta di molti esperti del settore, potrebbe tornare a rinascere un turismo di prossimità che tanto ha dato alla nostra terra fino ai primi anni 80. Credo fortemente che l’estate 2020 i Castelli romani possano essere un luogo attrattivo per i milioni di romani che non potranno né per vincolo, né per le risorse a disposizione, scegliere mete non dico straniere visto che saranno interdette per molti mesi ancora, ma neanche le isole o le montagne in nord Italia. Immagino un’estate 2020 dove i nostri centri cittadini potranno essere rifugio ideale per fuggire dalla città di Roma, oppure per chi viene dalle province e regioni limitrofe il luogo dove trascorrere una vacanza con la natura e l’arte e poter visitare comunque la città eterna". 
Ma per fare in modo che questo accada c’è bisogno sicuramente che la nostra comunità sia pronta a far rispettare le regole di distanziamento sociale nel vivere il territorio, quindi auspico che si proceda verso quella digitalizzazione che da tutte le parti si cita, sia per la promozione delle tante opportunità di esperienze che il territorio offre, che per consentire a chi sceglie la nostra terra, di poter organizzare al meglio il proprio soggiorno. Dal punto di vista della promozione ho apprezzato molto il lavoro che sta facendo il Sistema Bibliotecario che sopratutto sui social ha intrapreso un giusto approccio nella valorizzazione del territorio tutto. Abbiamo però bisogno di un’offerta digitalizzata non solo delle strutture ricettive che già comunque sono avanti nel processo, ma anche delle case da poter affittare a distanza, nonché delle esperienze a numero chiuso da prenotare da remoto, ma sopratutto forse è l’occasione giusta anche per digitalizzare l’accesso alle bellissime Ville Tuscolane e le bellezze archeologiche come la Fortezza degli Annibaldi a Rocca di Papa o il Tuscolo, cosi come è già possibile fare con i giardini della residenza estiva del Santo Padre a Castel Gandolfo o anche i tanti luoghi religiosi della nostra zona, ad iniziare dall'Abbazia di Grottaferrata. Anche le molte associazioni che sul territorio offrono visite guidate o passeggiate nei boschi, insieme alla possibilità di usufruire dei percorsi ciclabili e dei centri Equestri, debbono poter essere accompagnate a strutturare attraverso il digitale la loro offerta. Gli ampi spazi a disposizione nei Catelli romani potrebbero fare veramente la differenza. Pensiamo al Vivaro che potrebbero ospitare un cinema all’aperto modello Drive In in completa sicurezza, dando la possibilità agli imprenditori del settore di organizzarsi per poter usufruire anche in modo congiunto di spazi in modo regolamentato", spiega con dettaglio D'Andrea.
"Digitalizzazione, delivery, turismo di prossimità, spazi aperti sono le parole chiavi da usare per organizzarsi al meglio e salvare il salvabile. La richiesta verso le istituzioni resta quella di aiutare sopratutto il sistema della ristorazione e delle strutture alberghiere, visto che solo così si può salvare tutta la filiera di fornitori dei due settori: soffriranno per un anno ma poi potranno trovare nel 2021 un sistema non collassato completamente", conclude l'esperto del settore.