San Raffaele Rocca di Papa, la replica del direttore sanitario Gianni Rocchi

Pubblicato: Venerdì, 17 Aprile 2020 - redazione attualità

ROCCA DI PAPA (attualità) - Sospeso dopo intervento della Regione Lazio

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Dall'avvocato Bruno Novelli, per conto del dottor Gianni Rocchi, in replica alla nota della Regione Lazio dal titolo "Coronavirus, Unità di crisi Lazio: "Direttore sanitario San Raffaele Rocca di Papa senza titoli, fatto grave. Non efficaci misure adottate"" riceviamo e pubblichiamo.

"Spett.le Redazione,
con riferimento alle notizie di cronaca aventi ad oggetto la gestione sanitaria della Casa di Cura San Raffaele Rocca di Papa, invio alla Vs cortese attenzione alcuni chiarimenti in merito alla posizione professionale del Dott. Rocchi, sospeso dal ruolo di Direttore Sanitario a seguito di comunicazione della Regione Lazio del 15/04/ u.s. in cui gli veniva contestata, come confermato dall’Assessore alla Sanità Dott. Alessio D’Amato, la mancanza dei requisiti ex lege richiesti per ricoprire tale incarico.

Per meglio comprendere la condotta posta in essere dalla Regione Lazio nella vicenda de qua, è opportuno riferire sin da subito che il Dott. Rocchi ha svolto per oltre 30 anni l’incarico di Dirigente Medico di primo e secondo livello nell’area di Igiene e Sanità Pubblica presso la ASL RM/G.

Dal 01/02/2009, con istanza accolta dalla Regione Lazio, il Dott. Rocchi è stato autorizzato a ricoprire il ruolo di Direttore Sanitario presso la Casa di Cura Villa Luana in Poli (RM).

Negli anni successivi, con più decreti a firma del Presidente. Zingaretti, veniva confermata al Dott. Rocchi la Direzione Sanitaria della predetta Casa di Cura.

Ciò posto, appare inverosimile quanto accaduto al mio assistito a seguito della sua assunzione quale Direttore Sanitario presso la Casa di Cura Villa Fulvia.

A tal proposito, si specifica che prima di essere autorizzato con decreto regionale a firma del Presidente Zingaretti, il mio assistito aveva fornito alla Regione Lazio dei chiarimenti in merito al possesso di titoli equipollenti/equivalenti alle specializzazioni in Igiene e Medicina Preventiva, necessarie per ricoprire il ruolo di Direttore Sanitario.

Improvvisamente, dopo circa un anno e mezzo dalla data di assunzione, la medesima Regione Lazio con provvedimento a firma della Dott.ssa Russetti, informava la Casa di Cura Villa Fulvia di aver avviato un procedimento di annullamento del decreto regionale con il quale era stata approvata la variazione del Direttore Sanitario nella persona del Dott.Rocchi non avendo, quest’ultimo, i requisiti richiesti dalla vigente normativa per ricoprire tale incarico.

Nonostante le osservazioni fornite dal Dott. Rocchi, in data 18/12/2019, la Regione Lazio comunicava che avrebbe provveduto ad annullare, nel termine di dieci giorni, il suindicato decreto regionale.

A sostegno delle pretese del mio assistito, al fine di evitare l’emissione di un provvedimento illegittimo, si inoltrava alla Regione Lazio parere dell’OMCEO di Roma, il quale riconosceva al Dott. Rocchi la titolarità dei requisiti ex lege richiesti per ricoprire l’incarico di Direttore Sanitario.

La suindicata comunicazione ha di fatto sospeso il procedimento di annullamento. Ed invero, in data 31.01.2020, il Dott. Rocchi eseguiva un accesso agli atti presso la Regione Lazio alla presenza della Dott.ssa Petrucci; in tale sede, veniva confermato che la Regione Lazio non aveva ancora provveduto a definire il procedimento di annullamento avviato. Pertanto, la Dott.ssa Petrucci comunicava che la Regione Lazio avrebbe presto informato il Dott. Rocchi circa l’esito dello stesso.

Nel mese di febbraio 2020, per il tramite del sottoscritto difensore, il Dott. Rocchi ha più volte sollecitato la Regione affinché definisse il procedimento. Ciò, allo scopo di poter tutelare innanzi alle competenti autorità giudiziarie, i diritti e le ragioni del mio assistito.

Ancora oggi, il Dott. Rocchi è in attesa di conoscere l’esito del procedimento di annullamento avviato dalla Regione Lazio.

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Pertanto, alla luce di quanto descritto, appare singolare l’affermazione dell’Assessore alla Sanità Dott. Alessio D’Amato il quale ha riferito di aver già diffidato il Dott. Rocchi nel mese di dicembre 2019.

A dire il vero, dal mese di dicembre 2019, il mio assistito non ha ricevuto più alcuna notizia dalla Regione Lazio la quale, al fine di evitare un difficile contenzioso (il contratto tra il Dott. Rocchi e la Casa di Cura Villa Fulvia era stato nel frattempo risolto in virtù di quanto comunicato dalla Regione Lazio), ha temporeggiato senza definire il procedimento di annullamento avviato.

L’inattività della Regione Lazio, dunque, ha comportato una fase di stallo che ad oggi ancora permane; tale situazione, impedisce al Dott. Rocchi di poter agire o intervenire a tutela delle proprie ragioni. Di fatto, il Dott. Rocchi si è trovato impossibilitato ad adire il competente Tribunale Amministrativo (non essendo intervenuto alcun annullamento del decreto), nonché a poter svolgere altri incarichi, come dimostrato dalla comunicazione della Regione Lazio che ha diffidato la Casa di Cura San Raffaele a provvedere alla sostituzione del Direttore Sanitario.

Inaccettabili sono altresì le affermazioni del Dott. D’Amato finalizzate ad attribuire la responsabilità dei contagi da Covid-19, accertati all’interno della Casa di Cura San Raffaele, al Dott. Gianni Rocchi.
In realtà, il Dott. Rocchi ha sempre svolto il ruolo di Direttore Sanitario con abnorme dedizione e professionalità. L’assessore D’Amato farebbe bene a spiegare ai cittadini le ragioni che hanno portato al DINIEGO opposto alla Casa di Cura San Raffaele la quale, a proprie spese, aveva richiesto l’autorizzazione a sottoporre tutti i pazienti ed il personale sanitario della struttura al tampone oro-naso-faringeo, allo scopo di verificare l’eventuale presenza di soggetti positivi al coronavirus.

A ciò si aggiunga che i vertici della sanità della Regione Lazio, hanno reiterato una condotta pericolosa ed omissiva non dando riscontro alle numerose richieste del Dott. Rocchi il quale, per circa trenta giorni ed allo scopo di tutelare i pazienti e gli operatori della struttura, aveva richiesto insistentemente i materiali DPI (guanti, mascherine, occhiali, tute…) necessari per prevenire il contagio da Covid-19.

Nella certezza che tali osservazioni possano distogliere la Vostra redazione dal pubblicare notizie diffamatorie e non veritiere circa la posizione professionale del Dott. Rocchi.
Cordiali saluti".