Frascati Scherma, Irene Vecchi: “Il rinvio delle Olimpiadi? Doveroso. Per me non cambia nulla”

Pubblicato: Venerdì, 10 Aprile 2020 - Redazione sportiva

FRASCATI - Assieme alle sue compagne di nazionale (compresa quella di società Rossella Gregorio) aveva appena conquistato l’ufficialità del “pass” per le Olimpiadi. Ma Irene Vecchi, sciabolatrice toscana da tempo in forza al Frascati Scherma, dovrà attendere un anno per partecipare alla terza kermesse a cinque cerchi della sua carriera (dopo Londra 2012 e Rio 2016). “Una decisione doverosa, praticamente inevitabile vista la problematica mondiale legata all’emergenza Coronavirus – dice la forte atleta – Al di là dell’aspetto sportivo e organizzativo, l’attuale situazione non si concilia affatto con lo spirito di condivisione e felicità che è il “cuore” dell’esperienza olimpica”.

La Vecchi attenderà un anno in più per volare a Tokyo e provare a realizzare il suo sogno più grande da atleta: “Quello di provare a conquistare una medaglia olimpica è sempre stato un pensiero fisso. A livello personale non cambia nulla dover attendere un altro anno per partecipare a questa manifestazione: cercherò di sfruttare questo ulteriore tempo a disposizione per presentarmi a Tokyo nelle condizioni migliori”. Al momento, come tutti gli altri atleti nel giro della nazionale, l’allieva di Andrea Aquili sta provando a mantenere una forma fisica accettabile in attesa di riprendere a gareggiare: “Ci sentiamo molto spesso col preparatore atletico Simone Quadrani e posso contare anche su un giardino per fare un po’ di attività fisica all’aria aperta. Ma mi sto dedicando soprattutto a una serie di attività casalinghe che rimandavo ormai da mesi” sorride la sciabolatrice che poi parla della sua stagione. “A livello di squadra sicuramente positiva, eravamo riuscite a conquistare in anticipo il “pass” per Tokyo, mentre dal punto di vista individuale non è stata la mia migliore performance anche se poi i risultati più belli possono arrivare anche quando meno te l’aspetti. In generale, però, sono sempre stata un “diesel” e quindi non ero particolarmente preoccupata: ora, come detto, avrò un anno in più per preparare al meglio la partecipazione ai Giochi”.