Il Pd di Ciampino sui buoni spesa: “Limite 3mila euro sul conto corrente, inaccettabile da parte dell’amministrazione”

Pubblicato: Sabato, 04 Aprile 2020 - Redazione politica

CIAMPINO (politica) - Fa discutere il limite di 3mila euro al 31 marzo 2020 imposto dal Comune 

ilmamilio.it - nota stampa

Dal Partito Democratico di Ciampino riceviamo e pubblichiamo.

“L’emergenza Covid 19 sta avendo un pesante  impatto negativo in termini sanitari, economici e psicologici. Nella consapevolezza che l’obiettivo primario delle misure finora adottate dal Governo e dalla Regione Lazio  sia quello della  salvaguardia della nostra salute, riteniamo, in rappresentanza del Partito Democratico di Ciampino, altresì importante assicurare anche il sostegno economico a favore di tutte le famiglie in difficoltà della nostra comunità. In seguito a questa emergenza sta cambiando il concetto di bisogno e di difficoltà economica della platea di riferimento relativamente alle già note condizioni di povertà e difficoltà che sono presenti nella nostra Città, alle quali si sono aggiunti i piccoli commercianti, gli artigiani e tutto il mondo delle partite IVA, che hanno improvvisamente dovuto smettere di lavorare continuando però a dover far fronte alle spese correnti sia relative all'attività che alla famiglia. E questo senza un’idea sulla reale durata di questa emergenza. Riteniamo fuorviante e non adeguato alla realtà attuale l'imposizione all’interno della documentazione prodotta dal Comune di Ciampino del limite di 3000 € sul conto corrente al 31-03-2020 quale condizione per  accede all’erogazione dei buoni spesa e al contributo alimentare.

La nostra posizione è supportata anche dai provvedimenti che in tal senso sono stati adottati  dai comuni dei castelli, e dalla stessa Roma Capitale che non hanno imposto tale condizione nella propria modulistica. Alla luce di quanto sopra esposto, il Partito Democratico di Ciampino chiede  all’Amministrazione Comunale di riformulare lo stampato per la richiesta di accesso ai buoni spesa e al contributo alimentare, eliminando ogni differenziazione tra vecchi e nuovi indigenti”.