Tonino Spagnoli: "Io e Paolo Paoletti. Fratelli in campo, dal Rugby Frascati allo scudetto di Brescia"

Pubblicato: Lunedì, 30 Marzo 2020 - redazione attualità

spagnoli paoletti ilmamilioFRASCATI (rugby) - L'ex pilone ricorda l'amico scomparso nelle scorse ore. "Che meta quella di Padova!"

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Una carriera sportiva vissuta per anni fianco a fianco con Paolo Paoletti. Sono ore di tristezza per Antonio "Tonino" Spagnoli, compagno del tallonatore scomparso nelle scorse ore.

"Per me - dice - è stato come un fratello. Caratteri e ruoli molti diversi, ma in campo e per i rugby siamo sempre stati attaccatissimi".

"Con lui - racconta ancora l'ex pilone - siamo cresciuti sportivamente insieme a Frascati. Quando lui, nel 1973, è andato a Genova: l'anno successivo io sono passato alla Wuhrer Brescia e lui mi ha raggiunto 12 mesi dopo. Anche in Nazionale abbiamo fatto tutta la trafila delle giovanili, la U15, la U21 e la squadra maggiore".

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"Oltre allo scudetto di Brescia, conquistato nel 1974-75, abbiamo vinto anche due titoli italiani del trofeo delle Regioni".

C'è poi quel ricordo che questa mattina Lello Pagnozziha voluto condividere (LEGGI VIDEO - Il rugby di Frascati in lutto: è morto Paolo Paoletti. Quello scudetto a Brescia e quella meta di marca frascatana).

"Ricordo perfettamente, come fosse ieri (e di anni ne sono passati 45, ndr) quella partita nello stadio "Appiani", di fronte al Petrarca Padova, una squadra che aveva vinto 5 scudetti di fila. Ricordo perfettamente quella meta. Era l'ultimo minuto, eravamo sotto di 4 punti. Guadagnamo una punizione ai 10 metri del Petrarca: erano tutti convinti che avremmo calciato e che insomma la partita sarebbe finita così, tanto che anche la gente stava iniziando a lasciare lo stadio. I giocatori del Padova erano praticamente tutti sotto i pali, per aspettare il nostro calcio ed anche alcuni dei nostri erano lì. Ed invece Paoletti si tocca il pallone da solo e parte velocissimo, io riesco a seguirlo nella sua azione: lo ferma Lazzarini ma riesce a passarmi la palla ed io vado più veloce che posso verso la meta, dalla parte della bandierina. Di fronte mi si para il tallonatore Ragazzi, lo travolgo, supero la linea e con quella meta conquistiamo i 4 punti che ci hanno dato il pareggio (12-12) ed una bella fetta di scudetto. Ricordo anche di non essere riuscito ad alzarmi per molti secondi dopo essere stato travolto dai miei compagni".

"Io e Paolo non abbiamo mai tradito la nostra frascatanità, anzi, l'abbiamo sempre difesa. Quando ci siamo ritrovati a Brescia, alla terza giornata abbiamo subito incontrato il nostro Frascati. Prima della partita, negli spogliatoi, ci siamo abbracciati sentendoci come dei figli che giocano contro il padre".  A Brescia finì 12-6, a Frascati i giallorossi dell'Intercontinentale, che aveva salvato i tuscolani dalla retrocessione migrando lo sponsor dal Cus Roma, impongono il 3-3 ai futuri campioni d'Italia.

"Il giorno che vincemmo lo scudetto, battendo al "Flaminio" all'ultima giornata il Rugby Roma 19-12 al termine della partita tutti i giocatori corsero sotto la tribuna coperta per esultare insieme ai 2000 tifosi bresciani al seguito. Io e Paoletti, invece, corremmo verso la tribuna opposta dove c'erano tutti i frascatani".

"Io e Paolo - conclude Tonino Spagnoli - eravamo come due fratelli". I nomi di Paolo Paoletti e Tonino Spagnoli figurano tra quelli dei giocatori più importanti e rappresentativi del Rugby Brescia.

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Il Brescia campione d'Italia 1974-75