Decreto Conte 22 marzo, resta possibile il servizio a domicilio di pizze e prodotti alimentari da asporto

Pubblicato: Lunedì, 23 Marzo 2020 - redazione attualità

pizza asporto ilmamilioFRASCATI (attualità) - Devono essere però garantiti tutti i necessari requisiti di sicurezza

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C'è ancora una certa area di incertezza su quanto previsto dal decreto del premier Conte di ieri, 22 marzo 2020.

Tra i vari dubbi che permangono tra chi può e chi non può restare aperto e produttivo c'è il settore della ristorazione da asporto o meglio da consegna a domicilio.

A chiarire il punto sembra essere una delle FAQ (Frequently asked question, perché italiani a noi non piace chiamarli semplici "Chiarimenti su domande poste") presente - al momento di scrivere il presente articolo - sul sito del Governo italiano.

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Nello specifico, dunque, si riporta quanto presente alla FAQ numero 7 della categoria "Pubblici esercizi ed attività commerciali".

Domanda: Sono sospese le attività di somministrazione di alimenti e bevande, anche artigianali, che effettuano il consumo sul posto e/o prevedono l’asporto (compresi preparazione di pasti da portar via “take-away” quali, ad esempio, rosticcerie, piadinerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio senza posti a sedere)? 

Risposta: Sì, tali attività sono sospese, fatta eccezione per gli esercizi che effettuano la somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante lungo le autostrade, che possono vendere solo prodotti da asporto da consumarsi al di fuori dei locali. Resta consentito il servizio di consegna a domicilio, nel rispetto dei requisiti igienico sanitari, sia per il confezionamento che per il trasporto. Chi organizza le attività di consegna a domicilio – lo stesso esercente o una cd. piattaforma – deve evitare che al momento della consegna ci siano contatti personali a distanza inferiore a un metro".

Al momento, dunque, sembra che il servizio resti possibile.

Foto di mac231 da Pixabay