Virginia Woolf, vita e follia di una grande scrittrice

Pubblicato: Giovedì, 19 Marzo 2020 - redazione cultura

woolf virginia ilmamilioFRASCATI (cultura) - La grande autrice britannica raccontata dal marito Leonard Woolf

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di Valerio Mello, poeta e scrittore - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

È il 28 marzo del 1941. Virginia Woolf non riesce a darsi pace, ha una nuova crisi; in preda all’agitazione e ai tremori scrive una lettera al marito: "Voglio dirti che mi hai reso pienamente felice. Se qualcuno avesse potuto salvarmi saresti stato tu. Tutto se n'è andato da me tranne la certezza della tua bontà”. Sono le sue ultime parole. Poco dopo, si dirige verso il fiume Ouse e si lascia annegare.

Nel libro "La mia vita con Virginia", edito da Lindau, Leonard Woolf racconta l'incontro con sua moglie Virginia, la storia del loro matrimonio, la quotidianità, le speranze e i timori della loro esistenza: due grandi scrittori, due menti geniali che amarono i libri più di ogni altra cosa.

Per Virginia Woolf i libri erano dei figli e scrivere era la cosa più importante in assoluto. I personaggi delle sue storie prendevano vita dall’inchiostro, popolavano le sue giornate e i suoi tormenti interiori; viveva le storie, prima ancora di scriverle; e scriveva e riscriveva continuamente i suoi romanzi fino all’esaurimento nervoso che la portò al suicidio.

Leonard visse costantemente con la preoccupazione che la moglie ponesse fine ai suoi giorni e cercò di curarla, di supportarla in tutti i modi. Virginia soffriva di crisi maniaco-depressive e quando terminava la stesura di un nuovo libro era talmente affaticata emotivamente che si spingeva sull'orlo di un allarmante precipizio: il fantasma della morte. Aveva bisogno di tanto riposo e di seguire una dieta rigorosa per ristabilirsi. Furono proprio quelle crisi, quelle sofferenze d'animo, che fecero di lei una delle più grandi scrittrici del Novecento.GIERREauto 0220

L’arte ha un prezzo, forse. La follia fu compagna e preziosa confidente nella vita di Virginia Woolf.

Il marito, che la ricorda come una donna ipersensibile alle critiche e fragilissima, ci consegna il ritratto intimo di una scrittrice ossessionata dall’idea della perfezione.

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