STORIE - La Strada dei Vini ai Castelli Romani. Un itinerario nei sapori e nella cultura

Pubblicato: Mercoledì, 11 Marzo 2020 - G.B.

FRASCATI (storie) - Un territorio ricchissimo di storia e di vitigni

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Il vino, un po' come una pozione magica, assorbe le energie che gli vengono infuse durante la sua lavorazione: il sapore del terreno, le spezie del legno, gli accenti di gusto dati dall’atmosfera e dall’umidità dell'aria, della lontananza o vicinanza del mare, dall’altitudine, dalla presenza di laghi, creando una commistione sempre unica per il palato. Proprio per questo il vino è anche un prodotto fortemente culturale, che racconta di usanze e costumi.

Lo scrittore Charles Bokowski diceva “Quando sei felice bevi per festeggiare. Quando sei triste per dimenticare. Quando non hai nulla per essere triste o felice bevi per far accadere qualcosa” e il poeta francese Charles Boudelaire ha dedicato molte sue poesie a questa bevanda dai mille pregi e sfumature. Molti altri intellettuali e letterati hanno dedicato le loro pagine al vino.

La strada dei vini dei Castelli Romani deve la sua espansione e piena affermazione anche ai conflitti: con l’assegnazione di terreni ai reduci delle guerre, iniziando dai sopravvissuti alla battaglia di Lepanto nel 1500, fino agli ex combattenti della grande guerra del '15-'18. Una storia botanica ed enogastronomica lunga secoli.

L'affidamento della gestione dei terreni in mano alle famiglie che avevano resistito alle guerre, iniziò l'opera, e nel Novecento l'edilizia romana diede ulteriore slancio a questa attività che al contempo coltivazione, artigianato e arte. Borghi, boschi, testimonianze archeologiche si snodo nel suo infittirsi.

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L’assortimento di vini dei Castelli romani si deve ai vitigni bianchi, i più diffusi, che danno fragranze dal gusto fresco e delicato, come la Malvasia di Candia, Malvasia del Lazio (puntinata), o il Trebbiano verde. Tra i rossi citiamo il Cesanese, il Merlot, il Montepulciano, Nero Buono e Sangiovese. Il territorio presenta anche delle eccellenze garantite DOC, di alto livello qualitativo.

Un territorio, quello dei Castelli romani, che da sempre propone eccellenze vitivinicole: su tutti il Frascati (prima DOC italiana con oltre 60 anni di esperienza), Marino e Velletri. Ma tutti i territori, da Lanuvio a Genzano, da Ciampino a Monte Compatri, Monte Porzio Catone, contribuiscono alle coltivazioni di viti.

Non dimentichiamo i broccoli di Albano, le pesche di Castel Gandolfo, le fragoline di Nemi, i cavoli e carciofi di Velletri, altri prodotti d'eccellenza dei Castelli tutti da accompagnare con ottimi bicchieri.

Anche il fuoco, che sembra un elemento naturale così lontano dal nettare del dio Bacco ha contribuito alla varietà e alla vivacità delle uve; i Colli Albani, essendo una zona vulcanica, con terreni in cui si sono sovrapposte colate di diversa epoca e di differente composizione chimica, ha creato terreni privi di calcio ma ricchi di potassio. Insomma, il fuoco e l'acqua, l'aria e il talento umano, la scienza e la letteratura, concorrono a portare sulle nostra tavole prodotti di maestria e genuinità.

Oggi la zona di pertinenza dell'associazione "Strada dei vini dei Castelli romani" racchiude 7 aree di produzione di vini a Denominazione di Origine Controllata: Colli Albani, Colli Lanuvini, Frascati, Marino, Montecompatri, Velletri e Zagarolo interessando ben 16 Comuni.