Velletri, protesta in carcere: i detenuti contro il rischio sospensione colloqui con familiari

Pubblicato: Lunedì, 09 Marzo 2020 - redazione attualità
Risultato immagini per carcere velletriVELLETRI (cronaca) - Anche il penitenziario castellano coinvolto nelle proteste in atto
 
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 Nella serata di ieri i detenuti di alcune sezioni del vecchio reparto hanno protestato battendo le inferiate e lanciando vari cibi in mezzo al corridoio, compreso della carta incendiata. A denunciare il fatto è il Segretario Generale del Sindacato Polizia Penitenziaria, Carmine Olanda, e Alessandro De Pasquale presidente del sindacato, che da sempre monitorano e denunciano le problematiche degli Istituti Penitenziari.
La protesta messa in atto - commenta Olanda -  sembrerebbe essere scaturita da alcune notizie che i detenuti hanno appreso dai TG su un provvedimento che dovrebbe sospendere i colloqui con i propri familiari. Durante la protesta dei detenuti è intervenuto il Direttore ed  il Comandante del carcere che hanno cercato il dialogo con i detenuti per spiegare che il provvedimento che avevano appreso era sospeso in attesa di in nuovo provvedimento meno restrittivo. La protesta si è conclusa verso le 22:30 senza danni alle persone. 
"Da un’attenta lettura - conclude De Pasquale - del  comunicato stampa del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede dopo alcune gravi proteste di alcuni Penitenziari, come Frosinone, Modena, Poggioreale, Bari,  si sembra percepire il seguente messaggio: “Fratelli, la messa è finita, andate in pace”.  Da non credere! Le definisce “manifestazioni”. Hanno distrutto i carceri.  Bonafede, invece, riferisca in parlamento sullo stato della sicurezza delle carceri italiane". 
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"Questo tentativo di minimizzare un fatto grave preoccupa la Polizia penitenziaria e i cittadini che dal Governo si aspettano sicurezza. Basta! - replica Olanda - è giunta l'ora che il Ministro della Giustizia ci dica quali compiti deve avere la Polizia Penitenziari alla' interno degli Istituti, se deve indossare un camice bianco oppure una divisa. Ci vuole una  riforme della giustizia che permette di entrare in carcere solo per condanna definitiva -escluso i reati di varia importanza- dando al giudicabile gli obblighi di dimora limitandolo nel suo territorio in attesa di condanna definitiva. Così  facendo si risparmierebbero 130,00 euro al giorno a detenuto , oltre al sovraffollamento detenuti. Ci aspettiamo fatti, non semplici sorrisini e promesse mai mantenute".