ESCLUSIVO - Mettiamo i voti ai sindaci dei Comuni tuscolani. Promossi e bocciati

Pubblicato: Venerdì, 14 Febbraio 2020 - redazione politica

sindaci tuscolani ilmamilioFRASCATI (politica) - Da Mastrosanti ad Andreotti, da Giuliani a Pulcini, da D'Acuti ad Anna Gentili: ecco come stanno ammistrando le rispettive città. Secondo ilmamilio.it

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Amministrazioni comunali che vanno, Amministrazioni comunali che vanno. Ma Amministrazioni, sindaci e maggioranze che sono chiamate a governare i nostri paesi, le nostre città nell'esclusivo interesse dei cittadini. Intesi come parte fondamentale delle nostre comunità e non, come qualcuno a volte ritiene, semplice plebe da tenere a debita distanza da ogni processo decisionale.

Ed allora, in attesa di porre la stessa domanda ai cittadini, mettiamo i voti alle 6 Amministrazioni comunali dell'area tuscolana. Un gioco? Non proprio.

mastrosanti88FRASCATI, sindaco Roberto Mastrosanti (civico) - VOTO 4

Insediatasi nel giugno 2017, l'Amministrazione comunale di Roberto Mastrosanti non ha condotto in porto nessuno degli intendimenti annunciati in campagna elettorale. Niente.

La sindacatura che prometteva di portare, con tanto di ingente battage elettorale a grandi palloni rossi, portare Frascati in alto, passerà alla storia cittadina come l'Amministrazione del dissesto finanziario. Per ora siamo al pre-dissesto conclamato, con un Piano di riequilibrio fatto di lacrime, sangue e qualche favoletta. Ma potrebbe andare peggio.

All'appello mancano il decoro cittadino, interventi sulla sicurezza, il nuovo contratto per i rifiuti, parcheggi, l'annunciata dismissione del patrimonio.

Il voto tiene conto della comunque pesante eredità che l'attuale Amministrazione si è caricata sulle spalle. Eredità sulla quale un sindaco già superassessore al Bilancio, già presidente della Sts (oggi con un futuro senza certezze) e per 20 anni esponente di maggioranza, ha evidenti responsabilità.

La maggioranza si sta sempre più caratterizzando per le sue spaccature interne (i casi di Gizzi e D'Uffizi sono solo gli ultimi in ordine di tempo, passando le le fuoriuscite di Cimmino e Gherardi De Candei) e per i fatti di cronaca extrapolitica che balzano agli onori dei giornali.

L'Amministrazione Mastrosanti politicamente e soprattutto amministrativamente non ha più alcuno spazio di manovra ed alcuna possibilità di incidere. L'esperienza è sostanzialmente chiusa.

andreottiGROTTAFERRATA, sindaco Luciano Andreotti (civico) - VOTO 5+

Il voto del sindaco eletto nel 2017 deve tenere conto di due fattori: la capacità "politica" del sindaco e la sua effettiva operatività amministrativa. Nel primo caso siamo ad un voto da 7,5, nel secondo siamo al 3. La media fa il 5+ assegnato. Vediamo perché.

Politicamente il sindaco, presentatosi come civico e nel corso di questi due anni e mezzo affiancato a tutti i partiti dell'arco istituzionale (dal Pd a Italia Viva, da Fratelli d'Italia a, in questi giorni, Forza Italia), sta compiendo un capolavoro. Ha perso un paio di pezzi (Veronica Pavani, con la quale è in atto una vera e propria guerra, e Massimo Garavini del Faro) ma ha guadagnato dalla sua parte quasi l'intera opposizione: dai puristi di "Città al Governo" (Consoli e Spinelli), a Paolucci e probabilmente anche Fabrizio Mari. Da quella parte resta poco.

L'obiettivo, e il sindaco lo sta facendo capire, è trovare un'ampia convergenza sul piano urbanistico puntando - dice - sulla "rigenerazione urbana" e strada facendo capiremo di che si tratta.

Le capacità politiche di Luciano Andreotti, formatosi per anni, sono indubbie. Voto 7,5.

Sul piano amministrativo Andreotti non ha fatto sostanzialmente nulla. Le promesse elettorali - dal decoro al recupero dei "luoghi dell'abbandono" al potenziamento del sociale - sono rimaste nel libro dei sogni. All'attivo restano dunque le feste paesane a tutte giostre concesse sempre ai medesimi soggetti e l'abbattimento del muro del Parco Patmos, intervento per la quale si capirà presto la motivazione. Dal "Cavallino" all'ex Traiano, alla mobilità, zero carbonella. Alla manutenzione di fossi e strade. All'eterno problema di una rete idrica devastata. Così come zero assoluto sul piano comunicativo. Voto 3.

Ci sarebbe poi l'autovelox della Molara...

Il voto così basso deriva dal fatto che l'azione amministrativa dovrebbe essere concentrata sulle effettive pubbliche necessità di una comunità che pure di urgenze ne ha (vogliamo parlare di decorso, commercio, tessuto urbano e di perimetrazioni?). E per una città come Grottaferrata che, a differenza di Frascati, non ha problemi particolari di cassa, l'immobilismo assoluto non è consentito.

pulcini2MONTE PORZIO CATONE, sindaco Massimo Pulcini (centrodestra) - VOTO 6,5

Eletto nel giugno 2019, nel rispetto del pronostico, l'ex vicesindaco di Luciano Gori ha impattato bene ereditando una situazione oggettivamente pesante e con un Comune in dissesto.

L'esordio è stato con la grana dei lavori al plesso scolastico di piazza Borghese e non è stata una passeggiata far quadrare classi ed orari. Nonostante tutto e nonostante le oggettive difficoltà sembra comunque che le cose vadano bene.

Considerate le oggettive difficoltà economiche e la scarsissima possibilità di manovra, l'Amministrazione Pulcini sta mantenendo uno spessore di basso profilo mettendo mano a quanto c'è da fare.

All'attivo Pulcini ha per il momento la riattivazione della sosta tariffata nel centro storico. Le grane, ovviamente, arriveranno: qualche assaggio si è visto con la vendita del villino di via Frascati e con l'area dell'ex Giovannella.

Poi il resto verrà col tempo. A caratterizzare l'attuale sindacatura un'Amministrazione con pochi proclami e - per il momento - poco incline al chiacchiericcio. Che, di questi tempi, non è poco.

dacuti1MONTE COMPATRI, sindaco Fabio D'Acuti (centrodestra) - VOTO 5

Ad ormai esattamente metà mandato (così come Andreotti e Mastrosanti), Fabio D'Acuti si trova in una situazione di oggettiva difficoltà politica a causa della rottura - violenta - del lungo rapporto politico col suo predecessore ed attuale presidente del Consiglio Marco De Carolis.

Designato proprio da De Carolis come suo successore, D'Acuti ha così ereditato un decennio amministrativo che non è facile confermare. E quanto visto in questi due anni e mezzo conferma appieno la sensazione.

Per certi versi, l'impressione è che - con poche occasioni per incidere - D'Acuti possa cadere da un momento all'altro proprio in relazione alla volontà del suo vecchio sindaco. La domanda vera è dunque la seguente: quando De Carolis (e sui motivi della rottura regna sempre il mistero) deciderà di staccare la spina?

Cosa può mettere all'attivo D'Acuti in questo suo mezzo mandato? Non sembra molto, davvero. A meno di voler considerare la messa in sicurezza di via Campogillaro una sua opera. Le questioni irrisolte restano molte. Difficile riuscire, finora, a caratterizzare la sindacatura dell'ex uomo di fiducia di De Carolis.GIERREauto 0220gentiliROCCA PRIORA, sindaco Anna Gentili (centrosinistra) - VOTO 6,5

Tutto è bene quel che riparte bene, con i punti di forza della lunga esperienza di Damiano Pucci (di cui Anna Gentili è stata per anni assessore) e le croniche criticità di uno dei comuni castellani più lontani da Roma e col territorio più vasto.

Similmente a quanto accaduto a Monte Compatri, l'ex sindaco oggi è presidente del Consiglio ed i rapporti il tra primo cittadino e il suo predecessore sono buoni. Si amministra, insomma, nel segno della continuità con una raccolta differenziata che funziona bene, un teatro cittadino che gira bene (ma il merito in questo caso va dato all'ex vicesindaca Federica Lavalle) ed un paese che deve affrontare su tutte le questioni mobilità (verso la via Tuscolana occorrono ulteriori interventi), decoro (soprattutto nei parchi) e sicurezza, in particolare nella zona del Vivaro e dei Piani di Caiano.

Il prossimo step in fatto di rifiuti sarà comunque la "tariffa puntuale", che ai Castelli in pochi hanno.

C'è insomma ancora molto da fare, soprattutto sul piano della mobilità. Ma anche di personale comunale dal momento che l'organico è ridotto all'osso ed i servizi ne risentono.

In ambito politico lo strappo, durissimo, prodotto in fase elettorale col gruppo di Lavalle-Vinci: la ricucitura, avviata da alcuni singoli componenti (soprattutto per questioni sovracomunali), è ancora affare molto, molto complicato.

giulianiCOLONNA, sindaco Fausto Giuliani (centrosinistra) - VOTO 7

Nel segno della continuità, con segnali di discontinuità e nuove energie. Forte del lungo governo monocolore dei vari Gaetano Bartoli ed Augusto Cappellini, ma anche e soprattutto di importanti esperienze in ambito sportivo ed associativo, Fausto Giuliani si è rapidamente calato nella nuova veste di sindaco.

Debuttando, lo si ricorderà, con l'emergenza la forte scossa di terremoto del 23 giugno 2019 (LEGGI Forte scossa di terremoto ai Castelli romani - Magnitudo 3.6, epicentro a Colonna ) che qualche problema al paese l'ha provocato, Giuliani si sta caratterizzando per lo spirito battagliero e propositivo che da sempre lo caratterizza.

D'accordo: il grosso dei lavori per la scuola comunale e l'abbattimento, per certi versi sofferto, del "dindarolo" sono cose fatte da chi c'era prima e dunque sono due problemi in meno, ma il nuovo sindaco - che ha scelto una squadra particolarmente motivata - ci sta mettendo molto del suo.

Ottima, a differenza di molti altri colleghi, l'impronta comunicativa tesa ad un dialogo continuo - sia in fatto di informazione che di confronto - con i cittadini e col vasto plateau delle realtà associative locali. Diverse le iniziative adottate sul piano ambientale e del decoro comunale: altro particolare questo di non poco conto.

E chissà che proprio la forte impronta che Giuliani sta dando al proprio mandato non sia allo stesso tempo un tallone d'Achille in fatto di "continuità" alle dinamiche che fino al giugno 2019 hanno segnato Colonna.