Marco Pantani, credere all’impossibile per scrivere la storia

Pubblicato: Venerdì, 14 Febbraio 2020 - Fabrizio Giusti

ACCADDE OGGI - Il 14 febbraio del 2004 muore a Rimini il grande ciclista

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Marco Pantani aveva una forza inarrestabile, fisica e morale. Si è rialzato sempre, fino a quando ha potuto. Sui pedali, nella quotidianità.

Se si rompeva una gamba, in un incidente assurdo, ricominciava a faticare. Superate le difficoltà, se ne volava via per quelle salite che tenevano incollati davanti alla TV i milioni di telespettatori che fino al giorno prima, magari, si erano interessati solo di calcio.

Fu il miracolo dell'artista che con un segno o un gesto traccia colori e linee che affascinano anche l'uomo più lontano, distante dai prodigi, meno interessato al senso di un'invenzione, di uno spunto creativo.

Che fosse sul Mortirolo, Plan di Montecampione o il Colle del Galibier, tutti non aspettavano altro che il ‘Pirata’ si togliesse la bandana e aprisse le sue ali immaginarie verso la libertà, regalando a ognuno minuti di passione e il gusto dell'impresa. Con Pantani, in quelle ore, non c'era solo l'essenza dello sport. E' stato soprattutto il simbolo (oltreché un enorme talento) di quella forza di volontà capace di scalare le montagne più dure, le salite più impervie, sorpassarle e scendere verso le valli della tranquillità, fino al traguardo finale.

Il Giro. Il Tour. La leggenda.

Si lanciava verso imprese che sembravano impossibili, a cui non eravamo più abituati dai tempi delle grandi narrazioni popolari del dopoguerra.  Eppure ci riusciva. E l’Italia lo amò moltissimo, proprio per questo.

Avremmo voluto averlo ancora qui con noi, il ''Pirata''. Un giorno disse che il ciclismo gli sarebbe mancato, ma era altrettanto sicuro che sarebbe mancato al ciclismo. Era vero. Ricordandolo, per quanto possibile, e così brevemente, ci si accorge che il peso della sua assenza è pieno e totale. Ma le sue gesta sono rimaste intatte, indelebili, oltre le cadute e quel maledetto giorno di San Valentino, il 14 febbraio del 2004, quando venne trovato senza vita in una stanza di albergo a Rimini.  Una vicenda di cui ancora si parla, si discute, è materia di approfondimenti ed inchieste.

Le imprese che è riuscito a compiere, al di là di tutto, sono entrate di diritto nella storia. Che è stata anche un po' la nostra.