La Lazio e la bufala dell"affare" Giroud: il single al supermercato e la delittuosa mancanza di piano B

Pubblicato: Domenica, 02 Febbraio 2020 - redazione sportiva

coreografia derby curvaNord ilmamilioROMA (calcio) - Lotito e Tare non smentiscono sé stessi anche nella stagione che dovrebbe almeno far sognare

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Al mercato di gennaio la Lazio di Tare (ma soprattutto di Lotito) si è presentata come un single, impiegato contabile, che va al supermercato per comprare pane e latte. Vale a dire due pezzetti per la squadra Primavera.

Poi succede che mentre passa per le corsie, l'impiegato vede l'offerta dell'anno. Come rinunciare a tanto ben di Dio? Sì, d'accordo, ma lui ha già pane e latte sotto braccio e cos'altro vuole della vita?

Così è andata per la Lazio con Olivier Giroud, pezzo da novanta talmente grosso che neanche un laziale ha abboccato all'ennesima falsa promessa di mercato di una Lazio sempre abituata ai piccoli passi. Altro che offerte da strapparsi i capelli.

Quello che dà maggiormente fastidio è non solo la vacuità delle chiacchiere che hanno ruotato attorno al possibile ingaggio del forte attaccante francese, quanto il fatto che - esattamente come l'impiegato single che cerca pane e latte - la Lazio non abbia avuto alcun piano B. Niente.

E questo appare delittuoso con una squadra che a febbraio è fuori dalle coppe (in malo modo) e che sta disputando un campionato eccezionale: una Lazio che oggi è virtualmente seconda e a -2 dalla vetta occupata dalla Juventus.

Nell'unico momento in cui, insomma, in questi ultimi 10 anni sarebbe davvero servito un piccolo doveroso sforzo per mettere un paio di ciliegine su una torta quasi inaspettatamente così gustosa, la Lazio è andata al mercato che avrebbe dovuto consacrarne le ambizioni in cerca di "pane e latte" per la squadra Primavera. Senza un'idea, senza uno straccio di piano B da percorrere nel caso - più che scontato - che l'offerta dell'anno rappresentata da Giroud fosse risultata inarrivabile.

In sostanza, senza alcuna ambizione di tentare quello che ad inizio stagione sarebbe stato impensabile e che oggi invece merita almeno un tentativo. Un sogno.

Al "supermercato" Tare, su mandato di Lotito, si è presentato per comprare "pane e latte" ignorando quello che sta facendo la Lazio ed ignorandone le ulteriori potenzialità già da questa stagione. Serviva uno sforzo e serviva oggi.

La Lazio rischia così, come accaduto due anni fa quando addirittura le ambizioni erano inferiori, di pagare ancora una volta la propria stitichezza di organico. Una squadra bella, per lunghi tratti bellissima, che è però una coperta corta

E da oggi contro la Spal in cui bisogna voltare subito pagina dopo la brutta settimana scorsa culminata nell'eliminazione dalla coppa Italia e nella negativa (ma fortunata nell'esito finale) prova del derby (e di quanto valga in assoluto la Roma ne abbiamo avuto compiuta prova ieri sera nella disfatta giallorossa di Sassuolo), già senza Correa e col qualche altro giocatore stanco, la coperta si potrebbe rivelare per quello che è.

Irrimediabilmente, colpevolmente corta. E questo, calcisticamente e sportivamente parlando, cari Lotito e Tare, in una stagione come questa è semplicemente delittuoso.