STORIE - L'aeroporto di Ciampino: quel mondo che da 100 anni passa proprio da qui

Pubblicato: Sabato, 18 Gennaio 2020 - G.B.

dirigibile ciampino ilmamilioCIAMPINO (storie) - Dagli originari hangar per dirigibili allo sviluppo militare. Da primo aeroporto civile di Roma agli oltre 5 milioni di passeggeri annui

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Iniziamo, come si fa, con le presentazioni. Il nome commerciale completo di questo impianto aeroportuale, oggi di tipo militare e civile, è Aeroporto Giovan Battista Pastine di Ciampino, dal nome del dirigibilista che morì in un'azione di guerra notturna nel 1916. Pastine era comandante del dirigibile M.4 precipitato durante una battaglia a Gorizia il 4 maggio.

Quest'anno, nel 2020, l'aeroporto di Ciampino ha compiuto 100 anni, è infatti sorto nel 1920. I lavori di costruzione sono iniziati nel 1916, anno nel quale era però adibito soltanto a cantiere per dirigibili.

La sua posizione era ritenuta molto adatta sia per l'assenza di venti importanti, sia per il fatto di trovarsi su un nodo stradale strategico, tra la stazione ferrovia del Lazio e la via Appia Nuova, così come la vicinanza con Roma, la Capitale. Lo scalo, rimase ad uso esclusivamente militare fino al 1947, al tramonto dei due conflitti che sconvolsero il Novecento, per poi diventare una doppia realtà, militare e civile. Negli anni '50 era anche una sfilata di star nazionali e internazionali, divi del cinema come l'attore Gary Cooper o la regista e cantante Jeanne Moreau. E mille altri.

Per Ciampino in quegli anni è letteralmente passato il mondo.

aeroporto ciampino epoca ilmamilio

E poi Alberto Sordi, mago della risata amara e della commedia italiana, e il “maestro del brivido” Alfred Hitchcock, un piccolo Pelè e il musicista trombettista Louis Armstrong. Fino al 1961 fu l'unico aeroporto di Roma, quando venne costruito quello di Fiumicino, “Leonardo da Vinci”, appena dopo le gloriose ed indimenticate Olimpiadi del 1960.

Uno dei suoi primati più prestigiosi è proprio il primo volo al mondo di un elicottero, inventato dall'ingegnere Corradino D'Ascanio (Progettista anche della Piaggio Vespa) che venne effettuato a Ciampino Nord nel 1930; insomma il rapporto di questa città con il volo è qualcosa di intrinseco e forte.

La città di Ciampino ha una sorta di cordone ombelicale con esso, in quanto venivano costruiti negli stessi anni i suoi neonati appartamenti e villini. Lo sviluppo urbanistico di Ciampino si è evoluto proprio attorno a quelle piste.

La struttura attualmente offre lavoro a circa 4000 persone, creando attività per circa 15 mila lavoratori di area turistica, basti pensare agli hotel e B&B che ospitano a Ciampino turisti da tutto il mondo. E ogni anno transitano più di 5 milioni di viaggiatori, turisti, esploratori, pellegrini... insomma tutti noi viandanti del pianeta. Nel 2019 il dato ufficiale è di 5.419.148 di passeggeri transitati al "Pastine".

 

Nella sua storia l'aeroscalo dei Castelli Romani è stato soggetto a rapidi sviluppi, ampliamenti e potenziamenti. Dal 1974 venne infatti affidato a un unico gestore, dal 1997 al 2000 invece si è svolta la sua privatizzazione. Gli ammodernamenti hanno permesso di restare un centro all'avanguardia nel traffico nazionale e internazionale. Quasi esclusivamente per le compagnie low cost.

Da sempre l'aeroporto di Ciampino è la porta dell'Italia per i fronti di guerra che vedono i nostri militari impegnati in operazioni di peace keeping o altro. Una porta "speciale", proprio ai piedi dei Castelli romani, per confermare l'originaria destinazione di uno scalo aereo che però in questi ultimi 20 anni ha rilanciato con vigore il proprio settore civile.

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Da anni però è anche oggetto di polemiche legate all'inquinamento acustico, che è stato regolato con delle norme, e all'inquinamento atmosferico, problemi che certamente un sito di tale portata comporta. Comitati, associazioni e semplici cittadini da anni combattono per la riduzione dei voli.

Foto d'epoca tratte da web e cartoline


Commenti  

# Silvio 2020-01-20 11:05
Rilevo come l'autore dell'articolo, "G.B.", non si soffermi che con le poche ultime righe sul disastro ambientale che l'aeroporto comporta e non metta in evidenza come lo sviluppo delle sue attività, che sono quintuplicate dal 2001 ad oggi, prevalentemente ad opera dei voli low cost, sia avvenuto senza alcuna Valutazione di Impatto Ambientale. Infine da oltre 10 anni le centraline Arpa che monitorano il territorio per il rumore nelle fasce acustiche, registrano sforamenti e valori costantemente superiori alle indicazioni di legge. Eppure, nonostante queste evidenze, sono solo cittadini e comitati di cittadini che combattono questa situazione. E l'Amministrazione comunale invece cosa fa? Forse sarà bene che il vostro giornali indaghi sulle sue attività e informi i cittadini perché è bene sapere se ha qualche strategia per affrontare questo problema e quali interventi intende adottare per ridurre l'impatto ambientale dell'aeroporto sulla città.
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