I dati del gioco nel Lazio e in Italia: un settore che non conosce crisi

Pubblicato: Mercoledì, 20 Settembre 2017 - redazione attualità

gioco 2016ROMA (attualità) - Un business da 95 miliardi all'anno: il giro di denaro dal 2008 al 2016 è raddoppiato

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Se c’è in Italia un settore che non è mai entrato in crisi negli ultimi anni, è certamente quello del gioco d’azzardo. Come riportano le ultime statistiche infatti, il business del gioco vale oltre 95 miliardi di euro annui, in continua crescita se si pensa che la spesa italiana dal 2008 al 2016 è raddoppiata. Di questa cifra, circa 9 miliardi entrano nelle casse dell’Erario grazie alle imposte sempre crescenti sul gioco. Il resto si ripartisce tra le agenzie fornitrici e le vincite dei giocatori.

Le statistiche dicono che il 54% degli italiani ha giocato almeno una volta in un anno, soprattutto su scommesse e giochi online. I giochi più in voga sono ancora le videolottery e le slot machines, grazie alla diffusa presenza di dispositivi installati in bar e tabaccherie: il numero è impressionante, si parla di 400.000 macchinette sparse in tutta Italia. Rispetto al 2015, il Superenalotto ha registrato una crescita del 52%, probabilmente grazie al premio per il 6 che alla fine è stato vinto l’anno scorso a Vibo Valentia e che si assestava sui 163 milioni di euro. Anche il poker e i giochi di casinò online hanno visto un aumento della spesa di quasi il 20%, anche se rispetto ad altri paesi, come la Gran Bretagna, l’Irlanda e la Norvegia, il gioco online è meno diffuso.

Se si va a guardare nel dettaglio la diffusione del gioco, si può notare che le regioni con la spesa più alta in Italia sono la Lombardia, il Lazio e la Campania. Le prime tre regioni da sole costituiscono il 40% della spesa totale. Il Lazio, seconda regione per spesa, rappresenta il 10% del totale.

Le regolamentazioni in merito al gioco hanno visto cambiamenti radicali nel corso degli anni: fino al 1992 infatti, il gioco era illegale in Italia, se non per pochi esercizi autorizzati dallo Stato, fino a quando il governo Amato prima e quello Ciampi dopo, hanno decretato che il gioco dovesse diventare progressivamente campo da cui ricavare introiti fiscali. Dal 2003, con il governo Berlusconi, si verifica il vero cambiamento e le aziende concessionarie crescono vorticosamente, creando una rete di 350.000 slot machines e favorendo la nascita del successo dei Gratta e vinci. Sempre il governo Berlusconi, nel 2009, mette le basi per la diffusione di Videolottery e casinò online. Ad oggi, la politica ha virato verso la protezione degli utenti, come si può vedere dalle regolamentazioni presenti nelle ultime Leggi di Stabilità. Anche per quanto riguarda il gioco online si sono presi dei provvedimenti, infatti i giocatori possono puntare esclusivamente sui casinò online garantiti dall’AAMS, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, assicurando così la protezione dei dati degli utenti e l’integrità dei meccanismi di gioco.