Ariccia, il 23 settembre l’inaugurazione a Palazzo Chigi della mostra “Dai Caracci a Solimena. Dipinti dal ‘500 al ‘700”

Pubblicato: Martedì, 19 Settembre 2017 - di Luca Priori

 

ARICCIA (eventi) - Fino al 31 Dicembre un viaggio nella bellezza

ilmamilio.it

Il 23 settembre presso Palazzo Chigi vi sarà l’inaugurazione della mostra “Dai Caracci a Solimena. Dipinti dal ‘500 al ‘700”. La mostra, ospitata sino al 31 dicembre, offre una panoramica sulla pittura italiana tra la fine del Cinquecento e il pieno Settecento, con opere in parte inedite o poco note, alcune già presentate o che verranno esposte nell’ambito del programma “Dipinti inediti del Barocco Italiano”.

Si parte da due quadri che fanno capo alla “scuola dei Carracci”, con un intenso ritratto inedito di Annibale Carracci e un’Orazione nell’Orto del fratello Ludovico; ma la pittura emiliana è espressa anche da un capolavoro di Simone Cantarini raffigurante un enigmatico San Girolamo, ritratto in assorta meditazione come un filosofo dell’antichità. Il tardo manierismo è rappresentato da uno stravagante Apollo e Marsia dell’eccentrico artista marchigiano Andrea Lilio. Seguono personalità di ambito caravaggesco, come Mattias Stomer, Rutilio Manetti e Mattia Preti, esponenti del filone barocco come Baciccio e Giovan Battista Beinaschi, compreso il campione dell’indirizzo classicista seicentesco, il caposcuola Carlo Maratti. Ci sono anche vedute di Agostino Tassi e William Baur, con una città ideale e uno scorcio del giardino della Villa d’Este a Tivoli. La pittura lombarda è rappresentata da un delicato e raffinato Cristo e l’Adultera di Giuseppe Nuvolone, recente aggiunta al catalogo del pittore. Il Settecento apre con il rococò di Francesco Trevisani, Sebastiano Conca e Corrado Giaquinto, comprese opere del periodo spagnolo, ed alcune composizioni del massimo esponente della scuola napoletana del secolo, il grande Francesco Solimena, con un’opera inedita giovanile di rarissimo soggetto: Il Sogno di Scipione, che verrà presentata prossimamente da Nicola Spinosa.