BLSD e disostruzione: come si può salvare una vita

Pubblicato: Mercoledì, 27 Novembre 2019 - redazione attualità

blsd ilmamilioFRASCATI (attualità) - Una corretta rianimazione cardiopolmonare può essere decisiva in attesa del 118

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Ogni anno in Italia muoiono 67.000 persone per arresto cardio-respiratorio, 1 persona ogni 7,2 minuti. Le statistiche dimostrano che l’80% muore in realtà extra ospedaliere ovvero a casa o sul posto di lavoro.

Dal momento di inizio dell’arresto cardio-respiratorio, dopo soli 4 minuti iniziano i primi danni cerebrali (ancora reversibili) e dopo soli 9-10 minuti sopravviene inevitabilmente la morte cerebrale.

È stato stimato che l’arrivo di un’ambulanza avviene mediamente dopo 12-14 minuti dalla telefonata (e non dall’inizio dell’arresto cardio-respiratorio) e questa media si allunga in tutti i territori trafficati, lontani dall’ospedale o con condizioni atmosferiche non ottimali.

In assenza di una rianimazione cardiopolmonare precoce le possibilità di sopravvivenza sono dell’1% - 5%. Tale percentuale si alza fino al 75% con una corretta rianimazione cardiopolmonare entro 2 minuti dall’inizio dell’evento, allungando tempi di sopravvivenza fino a 3 volte, poiché il massaggio cardiaco e le ventilazioni supportano le funzioni vitali di base “fermando il tempo” fino all’arrivo del 112.

Utilizzando anche il Defibrillatore semiautomatico esterno questa percentuale si innalza ulteriormente con la possibilità di riconvertire un’aritmia cardiaca ad un battito regolare ancor prima dell’arrivo dell’ambulanza.

Tutto questo a dimostrazione che la sola chiamata al 112/118 non è più sufficiente. Oggi si comprende che è solo il “Soccorritore laico” in grado realmente di salvare una vita e non rimanere un semplice testimone.

LE LEGGI

Per questa ragione, si sta innalzando la soglia minima del reato di Omissione di Soccorso (art. 593 c.p.) e si tutela il più possibile il Soccorritore laico che, a differenza del Soccorritore medico, non incorre mai in conseguenze legali causate dal proprio intervento, secondo il principio legale del c.d. Stato di Necessità (art. 54 c.p.).

Il cosiddetto Decreto Balduzzi

Obbliga le società sportive dilettantistiche (c. 17, Art. 90, l.n. 289/02) e le società sportive professionistiche (Capo II, l.n. 91/81) a formare il proprio personale al BLSD e dotarsi di un Defibrillatore Semiautomatico già dal 2015..

La legge n. 191/09 con il relativo D.M. del 18 marzo 2011

Raccomanda la presenza di DAE (defibrillatore) in tutti i luoghi di grande affluenza come centri commerciali, cinema, alberghi, ristoranti, piscine e stabilimenti balneari, ma anche in luoghi di ritrovo e di lavoro.

Perché è importante seguire un corso BLSD

Qualsiasi corso di BLSD certificativo segue le linee guida dell’ILCOR, ente mondiale sul Primo Soccorso.

La semplicità e l’efficacia di queste semplici manovre permettono al corso di essere facilmente compreso anche dai ragazzi, come testimoniamo i molteplici eventi che vengono svolti sempre di più dai ragazzi dai 14 anni in su. Infatti, la legge in Italia non indica un’età minima per partecipare al corso, basta semplicemente che il discente riesca nella prova pratica sui manichini a svolgere correttamente le giuste compressioni e le giuste ventilazioni.

Il BLSD, da non confondersi con il primo soccorso aziendale, prevede d’obbligo la parte adulta e pediatrica (PBLSD)

La sua durata di circa 5 ore (1,5 h di teoria e 3,5 h di pratica), insegna le manovre salvavita per il lattante (0-1 anno), il bambino (1 anno - pubertà) e per l’adulto sia in caso di arresto cardio-respiratorio sia in caso di ostruzione totale da corpo estraneo, che prevede in caso di mancata risoluzione l’inevitabile arresto cardiaco.

Ad oggi i bambini che perdono il sorriso in Italia ogni anno a causa di un’ostruzione totale sono circa 30, contro i 50 di circa 5 anni, fa ma purtroppo nuovamente in aumento. Proprio per questo si è deciso anche di svolgere anche i soli corsi di disostruzione pediatrica ed adulta, estrapolandoli dal modulo BLSD. Le Manovre di Disostruzione, se correttamente eseguite, hanno una riuscita pari o superiore al 98%

Nel corso di Primo Soccorso BLS-D s’impara prima di tutto a capire se la vittima a terra sia davvero colpita da un arresto cardiaco. Il soccorritore dovrà sempre compiere i seguenti step:

  • Valutazione ambientale, per capire se il luogo d’intervento sia sicuro, poiché bisogna salvare una vita e non metterne in pericolo due;
  • Valutazione dello stato di coscienza, avvicinandosi alla vittima e chiamandola ad alta voce, pizzicando contemporaneamente in maniera energica il trapezio;
  • Scoprire il torace della vittima e controllare se c’è espansione toracica (segno se continua a respirare o meno)

In assenza di MO-TO-RE (movimento, tosse e respiro), il soccorritore si troverà di fronte ad un soggetto incosciente e privo di respiro.

A questo punto come prima cosa si dovrà chiedere AIUTO responsabilizzando sempre una persona: “Tu Chiama il 112 (nel Lazio), dì che c’è una persona che è incosciente, non respira e poi fammi sapere”.

Se c’è una seconda persona, “Tu Cercami un defibrillatore”.

Nel caso si fosse da soli, sarà il soccorritore a chiamare il 112 o 118. Mai dire che la vittima ha un arresto cardiaco, bisogna sempre dire è incosciente e non respira.

Fatto questo, il soccorritore posizionerà la vittima supina su un piano rigido, metterà le mani, incrociandole, al centro del torace nudo del paziente, affonderà il torace di circa 6 centimetri su un adulto, 5 centimetri su un bambino (se molto piccolo si userà una sola mano) e 4 centimetri su un infante (usando due dita) e compirà 30 compressioni nell’arco di 15-18 secondi, con un ritmo di 100-120 compressioni al minuto.

Se il soccorritore se la sente farà subito dopo 2 ventilazioni bocca a bocca. Sull’adulto iper-estendendo il capo (se si è certi che non abbia possibili traumi spinali), sul bambino effettuando una modica estensione del capo, e su infante mantenendo la testa in posizione neutra.

Fatte le due ventilazioni si continuerà con 30 comprensioni.

Tale azione proseguirà ad oltranza. Il soccorritore si fermerà solo in questi casi:

  • Arriva l’ambulanza
  • Arriva un defibrillatore
  • L’ambiente non è più sicuro
  • Si è stanchi e/o esausti
  • Un secondo soccorritore è pronto alla sostituzione

Secondo un analisi dell’ILCOR, se buona parte della popolazione fosse correttamente formata, la mortalità per causa di arresto cardiaco si abbasserebbe del 25%.

In tutti i corsi si raccomanda di essere moltiplicatori e far conoscere l’esistenza di questi eventi. Imparare a salvare una vita in caso di ostruzione delle vie aeree e/o arresto cardiaco non deve essere più percepito nell’immaginario collettivo come un qualcosa che riguarda i sanitari di emergenza, ma come obbligo morale di imparare per salvare e per non essere così un semplice testimone.

Chi salva una vita salva il mondo intero!