Parco Castelli Romani, monitoraggio del Moscardino: conclusa la fase 2019 di rilevamento dati

Pubblicato: Mercoledì, 27 Novembre 2019 - redazione attualità

ROCCA DI PAPA (attualità) - Il Moscardino è strettamente legato agli ambienti forestali, in particolare necessita di boschi ad alta diversità strutturale e specifica

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Anche quest’anno i tecnici naturalisti del Parco dei Castelli Romani, hanno concluso nel mese di novembre i controlli delle cassette nido utilizzate per il monitoraggio del Moscardino (Muscardinus avellanarius). Si tratta di un monitoraggio a lungo termine in cui il Parco e uno dei partners della rete regionale che studia questo piccolo roditore, per raccogliere dati utili a conoscere le caratteristiche di questa specie e verificarne la presenza attraverso controlli periodici, nelle aree protette del Lazio e nei siti Natura 2000.

Il Moscardino è strettamente legato agli ambienti forestali, in particolare necessita di boschi ad alta diversità strutturale e specifica, molto sensibile alla qualità dell’habitat in cui si trova a vivere ed alla frammentazione ambientale. Queste esigenze ecologiche, fanno del Moscardino un efficace indicatore ambientale in termini di qualità e quantità di habitat, frammentazione e qualità della gestione selvicolturale. In questo periodo dell’anno il Moscardino è praticamente in letargo, quindi il prossimo controllo sulle cassette nido si effettuerà verso la fine di febbraio, per la pulizia e per verificare lo stato delle stesse ed eventualmente ripristinarle o sostituirle.

I dati del rilevamento finiscono in un unico database secondo le modalità previste dalla Rete regionale di monitoraggio, volta ad acquisire informazioni importanti su questa specie di interesse comunitario inserita nella Direttiva Habitat (Allegato IV). A questo proposito è importate ricordare di non spostare o manomettere per nessun motivo le cassette nido, in quanto ciò potrebbe compromettere i risultati dell’indagine. 

(Foto Parco: Riccardo Caldoni)

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