La biblioteca di Frascati intitolata al professor Carlo del Vescovo

Pubblicato: Sabato, 23 Novembre 2019 - redazione attualità

targa Delvescovo biblioteca ilmamilioFRASCATI (attualità) - Giovedì scorso la cerimonia: fu lui a fondarla

ilmamilio.it - nota stampa

E’ stata intitolata giovedì 21 novembre 2019, al Prof. Carlo Del Vescovo la Biblioteca comunale di Frascati. Voluta dal Sindaco Roberto Mastrosanti e dall’Assessore alle Politiche Culturali Emanuela Bruni, la cerimonia di scoprimento della targa ha visto la partecipazione dei quattro figli e di tanti cittadini, conoscenti e estimatori del professore e maestro, scomparso lo scorso anno.
Dopo lo scoprimento della targa, in via Matteotti 32, la cerimonia è proseguita nella Sala degli specchi del Comune di Frascati dove si è tenuto un appassionato ricordo del Professore Carlo Del Vescovo con gli interventi di Michela Lipari, Presidente della FEI e di personalità del mondo esperantista e le testimonianze di amici e di ex alunni. Al termine si è svolto anche uno spettacolo teatrale di e con Mario Migliucci, presentato da Alina Santilli, Presidente del Gruppo esperantista di Frascati: Doktoro Esperanto. Ha coordinato questa seconda parte la dott.ssa Valeria Dandini.
L’Amministrazione comunale, che aveva già deliberato su proposta dell’assessore Emanuela Bruni nella Giunta del 17 luglio 2019, ha inteso organizzare la cerimonia in occasione della ricorrenza del suo genetliaco, avrebbe compiuto 96 anni.
Con questa intitolazione, che ha visto l’approvazione all’unanimità della Commissione Affari Istituzionali, si è inteso anche contribuire a creare nelle giovani generazioni sentimenti di maggiore attenzione verso gli studi umanistici, fondamentali e necessari per creare una società migliore, più giusta e rispettosa delle differenze.
Carlo Del Vescovo nato a Frascati il 21 novembre 1923, sin da giovanissimo si è distinto nell’attività formativa dei giovani. Dopo aver conseguito brillantemente gli studi universitari tra l’Orientale di Napoli e La Sapienza di Roma nelle tre discipline di letteratura, pedagogia e lingue, intraprende negli anni Cinquanta l’attività didattica, concentrandosi sull’educazione infantile. Negli anni Sessanta si attiva per l’istituzione a Frascati del Liceo Classico Statale “Ugo Foscolo”.
Nel 1953 Carlo De Vescovo ha costituito il primo nucleo della Biblioteca Comunale di Frascati nei locali dell’ex Seminario, uno dei luoghi simbolo della cultura e allo stesso tempo della devastazione bellica della Città. Il primo nucleo sorse dove prima era custodita la preziosissima biblioteca eboracense (fondata nel XVIII secolo dal Cardinale Duca di York).
L’impegno di Carlo Del Vescovo iniziò dal recupero di alcuni fondi dell’ex Eboracense che venne poi ampliata negli anni cambiando sede e trasferendosi negli spazi comunali di Palazzo Marconi, diventandone il primo Direttore. In quei difficili anni di ricostruzione materiale sociale e intellettuale della popolazione, grazie alla sua estrema dedizione al lavoro convinse Ettore Apolloni, allora Presidente dell'Ente nazionale per le biblioteche popolari e scolastiche, a fornire la Biblioteca tuscolana di nuove e moderne scaffalature e, con il sostegno dell’allora presidente dell’Ente Turismo Nello Nobiloni, trovò gli stanziamenti comunali per implementare il fondo librario.
L’attività pluridecennale del “maestro Carlo” attraverso l’attività didattica e l’attenzione all’educazione dei bambini improntata alla serietà e all’etica, ha formato generazioni che tuttora lo ricordano con affetto e riconoscenza.
Dai modi gentili ma decisi, Carlo Del Vescovo appartenne a quel gruppo storico di maestri che nel dopoguerra e negli anni successivi hanno rappresentato un riferimento importante per le scuole di Frascati, costituendo un punto di eccellenza per l’alfabetizzazione e la promozione culturale e sociale. La sua attività didattica è proseguita per circa cinquanta anni, coronata da riconoscimenti anche ufficiali come quello del Provveditore agli Studi che lo incarica di occuparsi della formazione del nuovo corpo docente. Negli ultimi anni della sua carriera, passa ufficialmente all’insegnamento delle lingue straniere nelle scuole, affrontando da linguista la questione dell’apprendimento con un approccio diretto a stretto contatto con i giovani.
Da ultimo negli anni 90 si dedica allo studio dell’Esperanto, “la lingua della bontà”, come amava definirla lui stesso formando un gruppo di persone che ogni settimana seguivano i suoi corsi nella Biblioteca Comunale.191114 aeci