Rapporto Eures: Femminicidi, in Italia uno ogni tre giorni. In aumento casi di stalking e maltrattamenti

Pubblicato: Martedì, 19 Novembre 2019 - redazione attualità

Risultati immagini per violenze donne142 le donne uccise nel 2018, l'Istat stima in 2 milioni le donne vittime di violenza fisica o sessuale

ilmamilio.it

Nel 2018 le vittime di femminicidio hanno raggiunto il dato più alto mai censito in Italia: sono state 142. Dal 2000 a oggi le donne uccise in Italia sono 3.230, di cui 2.355 in ambito familiare e 1.564 per mano del proprio coniuge/partner o ex partner. Sono i dati del Rapporto Eures 2019 su "Femminicidio e violenza di genere". In aumento le vittime femminili della criminalità comune.

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A livello regionale, è la Lombardia a registrare anche nel 2018 il più alto numero di donne uccise (20), seguita da Campania (19 vittime), Piemonte e Lazio (rispettivamente con 13 e 12 casi). Le denunce di maltrattamenti in famiglia sono state 17.453 (31,6% in più rispetto al 2014). Alta risulta la percentuale delle vittime femminili straniere, pari nel 2018 al 23,2% (come nel 2017), con rischi in media tre volte superiori a quelli delle donne italiane.

Nel 2018 le denunce di stalking sono state 14.871, di cui le vittime femminili rappresentano il 76,2% del totale. Nel Sud il 44,7% delle denunce in Italia (32 denunce ogni 100mila abitanti).

"I dati raccolti attraverso l'indagine sulla sicurezza delle donne ci dicono che, nel corso della loro vita, quasi 3milioni e 700mila donne hanno interrotto una relazione - anche senza convivenza - in cui subivano almeno un tipo di violenza fisica, sessuale o psicologica, di queste 1 milione separate o divorziate". Lo ha affermato Linda Laura Sabbadini (Istat) nel corso di una audizione in commissione parlamentare di inchiesta sulla violenza di genere. Le donne separate o divorziate risultano essere un'area particolarmente a rischio di violenza da parte dell'ex partner.

Secondo il rapporto esistono ritardi gravi nell'assegnazione e nello stanziamento delle risorse in alcuni territori rischiano di far chiudere i centri antiviolenza e le case rifugio. A ribadirlo è il monitoraggio di ActionAid sui Fondi statali antiviolenza dal 2015 al 2019, previsti dalla legge 119/2013 (la cosiddetta legge sul femminicidio) e ripartiti dal Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio alle Regioni.  Solo lo 0,39% dei fondi 2018 è stato liquidato dalle Regioni ai centri antiviolenza e alle case rifugio; per i fondi del 2017 è al 34%, per le annualità 2015-2016 è al 63%. Eppure tra il 2017 e il 2018 i fondi sono aumentati da 12,7 a 20 milioni di euro. Le risorse crescono, ma restano ferme a causa della burocrazia.