Marino: dalla DF Academy all’Inghilterra, la bella storia di Shade Ashour

Pubblicato: Lunedì, 18 Novembre 2019 - Luca Priori

MARINO (calcio) - una bella storia di crescita personale e professionale dell'ex tecnico della DF Academy

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Da Marino a Wimbledon in Inghilterra, passando per la Cina, il passo può essere davvero breve. È ciò che è accaduto a Shade Ashour, tecnico di calcio con patentino “Pro Master UEFA” valido anche per allenare in Serie A. Dopo varie esperienze, più o meno positive nel calcio laziale, il mister trentaduenne approda nella stagione 2017 – 2018 nella DF Academy di Marino dove gli viene affidato il gruppo “Pulcini 2008”. Una stagione di grandi difficoltà dal punto di vista dei risultati ma di grande crescita per i bambini, proprio grazie ai metodi di Shade Ashour. Per questa ragione il tecnico viene notato dal Chievo Verona, società con cui all’epoca era affiliata la DF Academy, che gli affida la supervisione delle Academy in Cina. Una bella storia di sport nata sui campi della DF Academy e che oggi prosegue in Gran Bretagna, dove Ashour è tesserato con il Wimbledon. Si può dire con tranquillità che alla DF Academy non si bada solo alla formazione dei piccoli calciatori, ma anche alla valorizzazione di chi li allena e questa storia ne è la dimostrazione. Per questa ragione siamo andati a scambiare quattro chiacchiere con Shade Ashour.

Il calcio italiano è in salute?

“Posso rispondere solo a livello giovanile. Avendo lavorato nel calcio laziale per anni posso affermare, senza alcun dubbio, che siamo pieni di giocatori di talento che a mio avviso perdiamo lungo il loro sviluppo per motivi strutturali”.

Cosa è per te la DF Academy?

“Nel periodo trascorso alla DF Academy  ho apprezzato notevolmente la loro organizzazione, oltre alla continua voglia di migliorarsi e porsi sempre nuovi obiettivi. Fin da subito hanno sviluppato un progetto ambizioso ponendo al centro della propria programmazione la crescita dei ragazzi. Sebbene loro non incoraggino mai la sconfitta, non hanno comunque mai anteposto un risultato al processo di crescita dei ragazzi. A questo fine ho apprezzato molto la struttura dell'allenamento sviluppata ove oltre al lavoro collettivo con il primo allenatore, i giovani calciatori  svolgono lavori individuali a livello tecnico e coordinativo lavorando individualmente  con altri due allenatori avendo quindi la possibilità di avere uno sviluppo integrale, potenziando i punti forti e migliorando quelli deboli”.

Che possibilità ti ha fatto la DF Academy?

“Ho avuto la possibilità di entrare a far parte di una società professionistica come il Chievo Verona presentandomi a loro. La DF Academy ha dimostrato di voler favorire la crescita non solo dei giocatori e della società ma di tenere anche allo sviluppo professionale degli allenatori”.

Principali differenze tra calcio italiano e estero?

“Sono molteplici. Semplificando credo che a livello di serenità, organizzazione e strutture siano migliori sia meglio stare fuori dall’Italia. Un importante differenza risiede nell'approccio dei giocatori al gioco: essendo posti al centro del processo, sono molto molto più responsabilizzati e consapevoli di essere gli artefici del proprio futuro. Nella programmazione sono loro stessi a scegliere i propri obiettivi individuali di partenza e di nuovi una volta raggiunti”.

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