Grottaferrata, LCG: "Proposta su regolamento: bocciatura surreale"

Pubblicato: Domenica, 17 Novembre 2019 - redazione politica

GROTTAFERRATA (politica) - "L'ultimo punto all'ordine del giorno occasione di un dibattito surreale"

ilmamilio.it - nota stampa

"L’ultimo punto all’ordine del giorno dello scorso Consiglio Comunale è stato occasione di un dibattito paradossale.

L’antefatto. Due anni orsono, nel novembre 2017, La Città al Governo presentò due proposte di delibera che avevano lo scopo di modificare lo Statuto e il Regolamento del Consiglio Comunale, per ripristinare alcuni principi di democrazia che l’Amministrazione Fontana aveva precedentemente soppresso, riducendo sotto il 50% il numero dei consiglieri necessari a rendere valida la seduta del Consiglio (per salvaguardare la sua maggioranza traballante) e riducendo a soli due il numero di atti che ogni consigliere poteva portare in aula (introducendo una forte limitazione della democratica azione del consigliere). Si proponevano inoltre alcune regole comportamentali che garantissero il dovuto rispetto del luogo istituzionale, spesso calpestato durante la consigliatura Fontana.

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Sembra un tema distante dai cittadini, burocratico e cavilloso, ma spieghiamo in parole semplici perché importante: se la maggioranza non riesce a garantire nei numeri la validità dei consigli non possiamo consentire a nessuno di cambiare le regole a proprio vantaggio; se il numero dei consiglieri necessario per la validità dei consigli è elevato non si presta il fianco a far pesare la propria presenza in aula; se si aumenta il numero di atti che ogni singolo consigliere può presentare si fanno più interessi dei cittadini!

Nel 2017 la nostra la proposta fu bocciata e superata dall’approvazione di un ordine del giorno presentato da altre forze politiche allo stesso consiglio, che prevedeva di rivedere complessivamente lo Statuto e il Regolamento. Un atto politicamente scorretto nei confronti della forza politica proponente, in questo caso La Città al Governo. Ma questo avvenne.

Il Consiglio quindi, nel lontano 2017, si impegnò a fare, in tempi ristretti, la revisione totale dei documenti.

Trascorsi invano due anni senza alcun risultato da parte della commissione incaricata di revisionarli, La Città al Governo ha deciso di ripresentare le stesse proposte ritenendo che fosse passato troppo tempo e che, come allora, le modifiche sono necessarie, importanti e urgenti.

Questa volta nel dibattito sono emerse varie posizioni e giustificazioni pur dichiarandosi tutti d’accordo ad approvare la proposta sul Regolamento, ma non sullo Statuto (meglio evitare rischi per la maggioranza!).  Premesso che i due atti sono collegati, nella proposta che ristabilisce il quorum democratico di validità delle sedute di consiglio, non comprendiamo le posizioni assunte, poiché, se è vero che è importante modificare lo Statuto complessivamente, nessuno vieta di intervenire sullo stesso successivamente se necessario.

La nostra mozione avrebbe ristabilito immediatamente le opportune garanzie democratiche!

La posizione più bizzarra è del M5S che ha sostenuto la seguente tesi: non siamo riusciti fino adesso a concludere il lavoro, siamo anzi molto lontani, non so se ce la possiamo fare, ma ce la possiamo fare; le modifiche proposte da LCG sono giuste e le condividiamo, ma non le possiamo votare perché il M5S ha proposto la revisione e revisione dovrà essere, nient’altro!

Ora, sembra chiaro che la sistemazione dei testi per adeguarli alle norme, per esempio per cambiare il nome da “Comune” a “Città”, è sicuramente necessaria, ma assolutamente secondaria rispetto a contenuti che difendono la democrazia e il rispetto delle istituzioni ed è altrettanto chiaro che le scuse accampate per la bocciatura stanno a zero. Soprattutto è incomprensibile il risentimento del presidente della I commissione che ha concluso con una dichiarazione di voto contrario difendendo la presenza di alte competenze in consiglio (tre avvocati). Meno male che ci sono, ci verrebbe da dire, pensa se non ci fossero!

Insomma, una conclusione degna di un dibattito surreale dove, essendo tutti d’accordo sulla bontà delle proposte, si esprime anche questa volta un voto contrario, con la sola differenza della consigliera Franzoso che ha espresso voto favorevole ad entrambe le proposte.

Ma LCG non molla e questa volta tra 3 mesi anziché due anni, se non sarà stato fatto ancora niente, riproporrà gli stessi contenuti".

(foto: la vignetta a corredo della comunicazione sul sito di Città al Governo)


Commenti  

# specchiospecchio 2019-11-18 02:52
delle mie brame, perché, nonostante che abbiano perso per strada i più noti fondatori, continuano a voler fare i soliti solisti sapientoni regolarmente bocciati
Non abbiamo mai creduto al destino e alle coincidenze nella pOLITICA di Grottaferrata, i soliti sono fatti così. Anche quelli che dicono che li hanno abbandonati, sono fatti così. Oggi girano con l'auricolare :P
folle pretendere di ottenere risultati diversi facendo sempre le stesse cose con le stesse persone :eek:
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