Guardia di finanza: sventata l’immissione sul mercato di oltre 11 milioni di giocattoli, decorazioni e addobbi non sicuri per “Halloween”

Pubblicato: Giovedì, 31 Ottobre 2019 - redazione cronaca

 

Risultato immagini per guardia di finanza mamilio"ROMA (cronaca) - Denunciate sette persone

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Stavano per essere commercializzati, nell’imminenza della notte di “Halloween”, oltre 11 milioni di articoli pericolosi per la salute - maschere, cerchietti, addobbi, decorazioni a tema e accessori per il travestimento – sequestrati, nella Capitale e nell’hinterland, dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma che, in vista dell’attesa ricorrenza di fine ottobre, hanno messo in atto un piano di controlli presso depositi e rivendite.

In due capannoni, ubicati nel quartiere Prenestino e nella disponibilità di altrettante società di import-export riconducibili a cittadini cinesi, le Fiamme Gialle hanno scoperto circa 2,4 milioni di prodotti sprovvisti del marchio CE e 8,2 milioni di pezzi - palloncini e sticker per decorazioni - privi dei previsti requisiti di sicurezza, destinati a rifornire le rivendite al dettaglio.

All’interno di un’altra attività commerciale capitolina - anch’essa gestita da soggetti di origine cinese - sono stati sequestrati circa 160.000 cosmetici destinati al make-up per “Halloween” in quanto dannosi per la salute.

In ulteriori tre esercizi ubicati nelle zone del Tuscolano, del Prenestino e del Casilino, i militari hanno scovato 350.000 articoli privi del marchio CE, mentre a Ladispoli sono state rinvenuti oltre 98.000 giocattoli, tra i quali maschere e accessori per la festa, privi degli standard minimi di sicurezza.

Sono in corso accertamenti finalizzati a individuare i canali di approvvigionamento di quanto sequestrato.

Complessivamente sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria 7 persone per i reati di frode in commercio, ricettazione, importazione di beni recanti marchi contraffatti e immissione sul mercato di prodotti non conformi. Uno di essi è stato anche segnalato in via amministrativa per violazione del “Codice del Consumo”.

L’operazione si inserisce nel più ampio dispositivo messo in atto dalla Guardia di Finanza a salvaguardia dell’economia legale e della salute pubblica.