Grottaferrata, cittadina a 'turismo zero': un problema mai risolto

Pubblicato: Martedì, 22 Ottobre 2019 - redazione attualità

Risultato immagini per abbazia san nilo mamilioGROTTAFERRATA (attualità) – Nonostante l’Abbazia e dei siti archeologici di notevole interesse tutto è ridotto ai minimi termini. La responsabilità della politica

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In una comunità si possono fare delle scelte: o puntare sulla qualità, anche con un lungo lavoro di di progettualità e di tentativi, oppure rinunciare a quello che si ha in nome di interessi economici immediati. Grottaferrata ha scelto la seconda opzione. Da molti anni. La storia di oggi è solo in continuità con il passato. Decenni di mancanza di programmazione, visione della comunità, delle prospettive, pessima valorizzazione del preesistente hanno fatto il resto. Così un paese con una Abbazia millenaria, centinaia di siti archeologici censiti che nessuno conosce (di cui alcuni di notevole importanza) e una tradizione un tempo agricola, ha preferito l’urbanizzazione, l’antropizzazione e l’edilizia. Risultato: la cittadina, a due passi da Roma, non ha turismo e neanche una programmazione tale da poterlo intendere. Recentemente il settore culturale della città ha persino preferito delegare le feste stipulando una resa incondizionata sul piano delle idee e della visione amministrativa. Oppure vive di giornate in cui si fa un poca sostanza e senza continuità.

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Il percorso in declino è cominciato tempo fa, quando si è preferito aderire alle iniziative ‘a scadenza anziché intercettare un indotto quotidiano, pensato e organizzato che si può costruire con qualche anno e un po' di impegno. Di occasioni ne sono state perse molte. Il turismo religioso, ad esempio, non è mai riuscito a trovare la sua identità stazionaria, ma neanche quello sportivo, ambientale, culturale, archeologico. Nulla.

La cittadina è fondamentalmente fuori da tutte le traiettorie di massa. Trovare un responsabile non è possibile perché non c’è. Perché da queste parti intere generazioni politiche sono state allevate sulla linea di condotta precisa. Una scuola che ancora oggi, drammaticamente, discute su come risolvere l’urbanistica (per perdere tempo e senza riuscirci tra l’altro) mentre nel paese si tirano su case e palazzine e alcuni quartieri sono ormai strozzati dal traffico.

In questi anni si è parlato di ‘consumo zero’, ‘edilizia zero’, ‘rifiuti zero’ e tante belle parole sbandierate in tutti i programmi elettorali. L’unica cosa a ‘zero’ che è riuscita è quella di escludere un’intera comunità dalla qualità del flussi turistici costanti che portano anche economia e benefici al commercio.

La colpa non è di certo dei cittadini. Ma di chi li ha governati e di chi ha deciso di stare a guardare, a parte le solite rarissime eccezioni (che sono però come il sasso nello stagno).